di Elisabetta Rossi
C’è chi crede nel valore delle parole. Chi invece punta tutto sul potere delle immagini. La regista e giornalista russa Irina Izmestieva, dai capelli biondi e il corpo statuario (sembra più un’attrice), ha costruito un corto di 30 minuti per sostenere la teoria che vale più una foto di mille parole. S’intitola Picture perfect e racconta di un uomo al tramonto della vita, inasprito dall’odio verso il padre e dalla solitudine, che ritrova in una fotografia d’epoca, comperata a un mercatino benefico, Gloria, la ragazza che lasciò ma continuò ad amare per tutta la vita.
L’immagine della ragazza, morta prematuramente di polmonite, prende vita, cambia l’esistenza dell’uomo, David, e, infine, lo porta via con sè.
Questo corto affronta temi “importanti” come la solitudine, la la morte e il perdono. E, quando ancora eravamo tutti assorti a ragionare sulle nostre esistenze, l’eclettico principe Maurice Agosti, perfetto padrone di casa della serata, ha spento le luci e acceso la musica, per farci dimenticare.
Tutto questo nella splendida location di Palazzo Tiepolo della famiglia Nassi, per la prima volta aperto al pubblico, perché la Mostra del Cinema di Venezia non è soltanto Lido.