Foto e testo di Vincenzo Nicolello
Anche i Negramaro calano un nuovo asso al Palaolimpico di Torino, presentando a distanza di qualche mese il loro terzo concerto subalpino del “Casa 69 Tour”. Organizzato da Live Nation, con il supporto della Setup-Live, lo show del 18 maggio ha visto la presenza ci circa 10 mila spettatori, caldissimi ed entusiasti.
Si parte verso le 21.15 con il prologo: un astronauta appare sul palco, celato da un grande telo con il simbolo del gruppo salentino: un cuore. L’emozione sale, fino a quando inizia ad avvertirsi la voce di Giuliano Sangiorgi, nascosto, insieme con la band da enormi display luminosi, che visualizzano proprio la faccia del frontman. Non appena parte la prima nota di Se un giorno mai, si entra nel vivo dello spettacolo e le immagini video trasmesse lasciano spazio al cantante in carne ed ossa, che rende immediatamente omaggio ai suoi fan. L’atmosfera è rovente e la musica appare potente. Del resto, possano piacere o no, i Negramaro sono dei “signori musicisti”, partiti dalla lontana Puglia, alla conquista di un successo indiscutibile. Ad una base “solida” si aggiungono i virtuosismi di Giuliano, che dopo aver subito un intervento alle corde vocali, pare aver recuperato appieno la sua verve canora. I suoi gorgheggi sono un marchio di fabbrica inconfondibile e immutabile. Rispetto ai primi due appuntamenti torinesi, questo show pare complessivamente migliore e maturo. Del resto dopo tante date, la macchina organizzativa è ampiamente rodata ed ogni particolare ormai è stato affinato.
Così come è successo in tutti gli altri appuntamenti, lo spettacolo ha un momento di intervallo denominato “Teatro 69”. In quel lasso di tempo sul palco sale un attore più o meno famoso per recitare un monologo. Per questa terza data torinese è stato Thomas Tramacchi a catalizzare l’attenzione (e qualche fischio) con la poesia “il politico”.
Conclusa la parentesi lo show va via liscio, in un trionfo di luci e di emozioni. Non manca la passerella aerea di Sangiorgi, che volteggia su una piattaforma luminosa sul pubblico adorante.
Se il disco “Casa 69” aveva in qualche modo sollevato qualche perplessità dal punto di vista delle vendite, il tour collegato ha sinceramente stupito per il grande riscontro al botteghino, regalando spesso platee stracolme e festanti. In un momento in cui i dischi vengono venduti con grande fatica, avere il conforto di una “ricca” attività dal vivo è francamente molto incoraggiante per chiunque, anche per i Negramaro.
La scaletta dello scorso 18 maggio al Palaolimpico
Sing-hiozzo, Se un giorno mai, Mentre tutto scorre, Quel matto sono io, Meraviglioso, Manchi, Londra Brucia, “Teatro 69”, Via le mani dagli occhi, Casa 69, Solo tre minuti, Un passo indietro, L’immenso, Nuvole e lenzuola, Apollo 11. Bis: Voglio molto di più, Io non lascio traccia, E tanto che dormo, Basta così, Polvere, Parlami d’amore.