Di Francesca Lippi
Durante l’ultima puntata de Le Iene, è stato trasmesso un servizio riguardante la vendita illegale di efedrina. Il Dottor Ivo Pulcini, specialista in medicina e chirurgia dello sport, ha spiegato come questa sostanza sia un “farmaco” a tutti gli effetti ma anche uno “stupefacente: dipende dalle dosi”. Per l’assunzione è necessaria la prescrizione medica, ed in ambito sportivo è considerata doping, dice Pulcini, bastano infatti soli “10 microgrammi per millilitro per squalificare un atleta”. Le dosi, quindi hanno la loro importanza.
Malanni curati da medicinali pericolosi
Nel Regno Unito è facile trovare catene di farmacie dove acquistare cerotti, cosmetici e medicinali da banco, direttamente esposti sugli scaffali, magari accanto a sandwich e succhi di frutta biologici. Ciò che risulta curioso è quanto sia facile reperire (anche da parte di bambini e ragazzi) farmaci che non necessitano di prescrizioni, ma che, per composizione, andrebbero maneggiati con cura. Ce ne sono alcuni, per esempio, che dovrebbero curare i sintomi influenzali che contengono fino a 25 milligrammi di caffeina, oltre sei milligrammi di fenilefrina idrocloridrato – strutturalmente simile all’adrenalina e all’efedrina- e mezzo grammo di paracetamolo. I principi in sé non avrebbero nulla di troppo eclatante, ma la commistione di queste sostanze (e il loro dosaggio) ricorda quella di un mix conosciuto nelle palestre frequentate da body builder come ‘Eco’ (efedrina, aspirina e caffeina), ovvero un farmaco galenico illegale utilizzato per dimagrimenti estremi ed altamente nocivo per il sistema cardiovascolare e per il cuore.
La semplicità con cui si possono avere fra le mani medicinali di questo tipo, riporta alla mente il caso delle liberalizzazioni che ha visto l’apertura di ‘parafarmacie’ all’interno di grandi centri commerciali. Il tutto è stato dipinto come il prodromo della diminuzione dei prezzi dovuta ad un supposto incremento di competitività, ma in realtà, non sembra aver portato altro che introiti alle case farmaceutiche e alle catene dei supermercati, unici beneficiari del cambiamento. Nei fatti, effetti collaterali come lo ‘scandalo Aifa’, che ha visto l’arresto di sette dirigenti dell’ente pubblico per il controllo della commercializzazione dei farmaci, sono passati in sordina, nonostante abbia provocato, fra l’altro, una introduzione un po’ facilona di nuovi farmaci da banco grazie alla semplice riconversione della fascia.
La Fda sui pericoli letali di un cattivo uso dei farmaci
Tornando alla questione ‘efedrina’, la Fda (Food and Drug Amministration), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, “ha vietato – spiega il dottor Pulcini – tutti i prodotti e integratori contenenti efedrina”. I rischi più gravi con l’assunzione di questa sostanza, sono l’ictus, l’infarto se non addirittura la morte. Dà da pensare che ci siano sostanze simili che continuano ad essere contenuto in farmaci che, per ora in altri paesi europei, siano facilmente acquistabili nei supermercati. A questo si aggiunga che l’ente americano ha dovuto sovente allertare i cittadini sui pericoli “potenzialmente letali” di un cattivo uso dei farmaci da banco, spesso e volentieri abusati e, recentemente ha tirato l’orecchio alle case produttrici ree di non rivelare direttamente sulle confezioni i possibili danni epatici provocati da antinfiammatori, tachipirina e paracetamolo.
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