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Europride a Roma, tra entusiasmi e minacce di boicottaggio

di Valentino Salvatore

 

L’EuroPride quest’anno sbarca a Roma, dopo aver toccato città come Zurigo, Stoccolma e Varsavia. L’appuntamento più importante per la comunità omosessuale si svolgerà dal primo al 12 giugno dentro i giardini di Piazza Vittorio, nel cuore dell’ormai multietnico quartiere Esquilino. L’area ospiterà una nutrita serie di concerti, iniziative culturali, reading e presentazioni di libri, dibattiti, il tutto da una prospettiva gay. All’interno del Pride Park, anche gli stand delle tante associazioni che hanno aderito e delle istituzioni che hanno dato il proprio sostegno. A fare da madrina all’evento, l’attrice Claudia Gerini, che si è detta “orgogliosa e allo stesso tempo lusingata” per la scelta. Inno dell’EuroPride sarà la storica hit del 1976 A far l’amore comincia tu, di Raffaella Carrà. La nota cantante e donna di spettacolo, nonché icona gay, ci ha tenuto a dichiarare che l’EuroPride è una “manifestazione importante” e che “bisogna ricordare a tutti che quando non si fa male a qualcuno, la libertà di vivere con gioia come ognuno crede è un sacrosanto diritto”.

Ci saranno altri eventi collaterali anche in altre location, come la seconda edizione del festival del cinema lgbt “Queering Roma” Nuovo Cinema L’Aquila e il “Pavarotti Academy incontra EuroPride” all’Auditorium. Per accoglierli, alcuni punti suggestivi saranno colorati con luci arcobaleno, come la bandiera simbolo che sventola nelle manifestazioni gay. In particolare il ‘Colosseo Quadrato‘ nel quartiere dell’Eur (che compare tra l’altro nel logo dell’EuroPride 2011) sarà illuminato tutti e 12 i giorni della kermesse. Ma anche le porte più note delle mura romane, come Porta Maggiore, Porta del Popolo, Porta Pia e Porta Pinciana.

Tanta attesa anche per la Big Parade di sabato 11 giugno, un frizzante e coloratissimo corteo che vedrà una trentina di carri e durante il quale è previsto l’afflusso di almeno un milione di persone. Partirà da Piazza dei Cinquecento di fronte alla Stazione Termini, per entrare in centro passando per Via Cavour, toccando i Fori Imperiali per arrivare al Circo Massimo. Intanto arrivano numerose le adesioni, come quella di Vladimir Luxuria e della cantante Fiorella Mannoia. L’organizzazione ha visto uno sforzo collettivo che, afferma Rossana Praitano, la presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, ha unito “realtà che vengono da ogni dove”, “dalla fede allo sport”, “dagli animatori di discoteche agli organizzatori di gay street”. Un approccio inclusivo che si nota anche in alcuni dettagli, come la scelta di rendere disponibile on line il video col programma e il documento politico in Lis (lingua italiana dei segni), per far conoscere la manifestazione anche ai non udenti.

Un grande appuntamento che, secondo gli organizzatori, può rappresentare un’opportunità per l’Italia. Paese che rimane “fanalino di coda nel continente” per quanto riguarda i diritti delle persone gay, lesbiche e trans. Ma per il Comitato Roma Pride (composto da Arcigay Roma, Di’ Gay Project, ArciLesbica Roma, Azione Trans, Gay Lib e Linfa Roma), può diventare un’occasione per dare una scossa. Una sfida capace di rimettere al centro del dibattito il tema dell’uguaglianza e dei diritti degli omosessuali. Decisa è infatti la richiesta alla politica affinché risponda alle richieste di parità, dignità e laicità della comunità omosessuale. Per questo, si chiede la “piena attuazione” dei principi sanciti ad esempio dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE e da altri Trattati, in modo da colmare il gap che esiste tra l’Italia e le altre nazioni europee su questi temi. Nel documento politico stilato dall’organizzazione, intitolato Be Proud, non si esita a condannare le “spinte reazionarie”, le ingerenze delle Chiese sulla politica e “i rigurgiti liberticidi e nazionalisti”.

L’EuroPride vede anche una buona accoglienza da parte delle istituzioni capitoline, che non hanno mancato di dichiarare pubblicamente il proprio sostegno. Anche il sindaco Gianni Alemanno ha dato il benvenuto ai partecipanti del Roma EuroPride. In un video su YouTube, ha detto che devono sentirsi “a casa loro, accolti e rispettati da tutti”. In questo clima di disponibilità, c’è anche però chi storce il naso. Come due consiglieri comunali del Pdl, Marco Veloccia e Augusto Caratelli, che contestano la scelta di assegnare il parco di Piazza Vittorio. Luogo giudicato troppo in vista, perché “l’Esquilino è considerato in tutto il mondo il triangolo della cristianità” e il Pride Park rappresenterebbe una provocazione. Caratelli parla di “scelta scellerata” e promette battaglia per ridurre i giorni dell’evento, che causerebbe disagi agli abitanti della zona. D’altro canto il presidente di Casa Pound Gianluca Iannone, centro sociale di estrema destra che si trova proprio a pochi passi da Piazza Vittorio, trova “volgare ed esibizionista” una manifestazione come il gay pride. Ma “noi non siamo né contrari ai diritti degli omosessuali, anzi, né alla location”. Più provocatorio il segretario di Fiamma Tricolore Stefano Tersigni, che si dice pronto a tutto per boicottare l’EuroPride. “Ricoprirò personalmente di merda i faretti che coloreranno questi nostri splendidi monumenti”, ha annunciato  riferendosi alle luci pensate per il Colosseo Quadrato e gli altri luoghi. Questo perché “l’osservazione forzosa di questo simbolo”, cioè l’arcobaleno gay, “lede la volontà di molti romani di rimanere al di fuori di questa manifestazione”, che “è già uno schifo”.  Anche lui lamenta la prolungata assegnazione della piazza, che andrebbe contro le stesse disposizioni comunali, e i problemi che ne scaturirebbero per i cittadini dell’Esquilino “già provati dai problemi dell’immigrazione”.

 

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