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IAS 2011: a Roma la sesta conferenza per la lotta all'Aids

di Marco Milano

l’IAS (International Aids Society) ha scelto Roma come sede della Sesta Conferenza su patogenesi, terapia e prevenzione HIV. Dal 18 luglio, fino al giorno 20, si terrà il più grande e importante appuntamento scientifico internazionale dedicato all’Aids, nel 30ennale dei primi casi registrati. L’evento, organizzato in collaborazione con l’ Istituto Superiore di Sanità e aperto al pubblico, si terrà presso l’Auditorium Parco della Musica, dove sono attesi anche esponenti e rappresentanti del mondo politico, economico e delle associazioni di volontariato (l’Italia sarà rappresentata dalla Lila e da Nps). 7000 specialisti provenienti da tutto il mondo sono chiamati a confrontarsi sulle possibilità offerte dai farmaci di oggi per combattere definitivamente questa patologia globale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, ancora i più colpiti.  Statisticamente, sono più di 5000 i casi di contagio registrati ogni giorno nel mondo, di cui mille sono bambini.

Dati che coinvolgono in maniera preoccupante anche l’Italia: si aggira attorno a 15.000 il numero di infezione da HIV nel nostro Paese – una percentuale alta è registrata tra le donne – con una previsione di crescita dei pazienti oltre i 50 anni entro il 2015. La tre giorni, che torna in Italia dopo 20 anni, è quindi un momento strategico per definire l’agenda del futuro alla lotta all’Aids
Il congresso si preannuncia decisivo anche per sensibilizzare i Paesi donatori che stanno riducendo sensibilmente e progressivamente, negli ultimi anni, il loro contributo per la lotta all’Aids. Durante l’ultimo meeting per il rifinanziamento del Fondo Globale per la lotta all’Aids, tubercolosi e malaria tenutosi a New York nell’ottobre 2010, infatti, è stato promesso uno stanziamento di ‘appena’ 12 miliardi di dollari – appena sufficienti a coprire le spese per la prosecuzione dei trattamenti dei pazienti già in cura. Sono invece necessari circa 6 miliardi di dollari all’anno, secondo una stima delle Nazioni Unite, per garantire l’accesso alle cure a 9 milioni di pazienti in attesa di farmaci. Una responsabilità che tocca anche l’Italia, che non è stata in grado di garantire i 130 milioni di dollari promessi nel G8 di due anni fa, a L’Aquila.

Non mancheranno quindi dibattiti accesi, uniti alle valutazioni di risultati e progressi comunque incoraggianti nella diminuzione di contagi e decessi legati all’HIV. Una parabola discendente, comunque ancora non sufficiente.

Per informazioni:
http://www.ias2011.org/
http://www.roma2011.org/

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