Adriano Tarullo è un cantautore e chitarrista folk-rock e blues. Nato il 26 febbraio del 1976. Cresciuto tra gli appennini abruzzesi.
Dopo aver ricevuto un primo segnale di “consenso”, riuscendo a far pubblicare la poesia intitolata “La prima neve” a Specchio, rivista allegata al giornale La Stampa, nel 2004 autoproduce una raccolta di canzoni dal titolo ADEGUATI. Presenta alcuni brani al concorso Premio Letterario Internazionale “Treditre Editori – Città di Avezzano”, dove risulta vincitore nella sezione -Poesia nei Testi Musicali, (ovvero Canone D’Autore). Presidente della giuria Paolo Capodacqua, cantautore e chitarrista di Claudio Lolli. Ospite della serata Peppe Servillo e Fausto Masolella esponenti degli Avion Travel.
Dal 2006 lascia il percorso musicale dedicato al cantautorato italiano dedicandosi a un progetto particolare in cui coniuga versi dialettali con generi musicali molto vicini al folk-rock e blues americani. Insieme all’Associazione Culturale della Foce, nasce il primo album SACCE CU È JU BBLUES, contenente nove tracce inedite. Vicende ed ironie popolari al ritmo del country-blues.
Nel 2008, visto la risposta del precedente album, prosegue il suo percorso autoproducendo l’album SPARTENZE, album di 12 tracce, di cui 11 inedite e un riadattamento di Scura Maje, antico canto abruzzese. L’impronta della band si fa sentire, il suono dell’album si colora di un blu elettrico.
Nel 2010, ancora a distanza di due anni, autoproduce I VUOJJIE BBENE A NONNATE. A differenza dei precedenti album, questo non contiene inediti. Le undici tracce in esso contenute sono rivisitazioni di brani tradizionali anonimi e di brani di autori abruzzesi dei primi anni del 1900. Queste canzoni, solitamente cantate da cori, sono state reinterpretate in una veste più moderna, in modo da renderle fruibili anche alle nuove generazioni.
A maggio del 2012 il cantautore è stato chiamato in Belgio a rappresentare il cantautorato abruzzese nella manifestazione Voxteris che raccoglieva per ogni nazione europea un cantautore dialettale.
Nel 2013 torna a cantare in italiano e autoproduce ANCH’IO VOGLIO LA MIA AUTO BLUES che spazia “dalla più raffinata e storica canzone d’autore italiana, alle tradizioni popolari della sua terra d’Abruzzo, il tutto colorato di tanto in tanto da un cantato in dialetto, contaminato da una vena blues americana che impreziosisce gli arrangiamenti”.