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Ecologia del vivere: tra il bene e il male

Di Peppe Mariani
C’è sempre una conquista da fare quando il corpo inizia a caracollare nel giorno nuovo che velocissimo essenza indulgenza inizia subito a intavolare la sua proposta. Non ci sono pause, né festività. In qualsiasi giorno c’è un tempo da iniziare. C’è sempre la nostra vita da tutelare. I segmenti della quotidianità che iniziano ad ammiccare già sentono i borbottii delle emozioni che incontreremo. Con il volto pallido e timido si sente la voce della condivisione e si scorge da lontano anche quella dell’apprezzamento sempre offuscato nelle pieghe dei pensieri.
Ancora intorpidite dai bagordi trascorsi, la leggerezza e la soddisfazione, non danno segnali.
Nascoste tra le viscere dei gineprai dell’esistenza, si odono i frastuoni delle battaglie insane che già urtano all’uscio e che mai si assopiscono come vitalizzate da una forza che si autoalimenta nel vuoto dei significati.
Il guerriero dell’alba sa benissimo che ogni fotogramma della narrazione di quello che sta per accadere segnerà l’anima e il fisico. Già degusta il profumo e la fragranza delle gocce di serenità e le possibili conquiste da innalzare sull’altare dell’esultanza.
Ma non nasconde lo stordimento per l’odore aspro della fatica del vivere che potrà arrivare in ogni momento per farlo sprofondare negli abissi infimi.
Con la fatica che s’installa già nel fisico più che nel cuore, comprende l’equilibrio che il giudizio della lotta tra il bene e il male potrà subire scossoni tellurici.
Inizia a prendere gli arnesi scomodi delle leggende orali che raccontano dell’ira funesta e delle sue conseguenze.
Crudele, ma è meglio non dimenticare.
Allora una volta buttato il seme della memoria sembra più facile rinfrancarsi girando le spalle velocemente dopo aver scambiato i primi sorrisi per le cose da non fare.
La soddisfazione risiede proprio i quei territori di confine e in quel senso di giustizia che si conquista e si alimenta con i fluidi della passione intensa impastati con l’umanità universale che risiede in ogni granello di terreno che calpesterà.
Non possono esserci scorciatoie.
Il mistero e la fascinazione del guerriero risiedono proprio nel suo realismo, che non cerca coccole e zuccherini per apprezzare il presente e sa bene che non può aspettare stoltamente il domani per riempire sogni e visioni.
La sua storia è adesso!
Non minimizza nulla. Pur avendo esperienza, saggezza e vittorie sul “medagliere della vita”, gli capita, comunque, di tentennare. E forse è giusto così, perché nulla è scontato né tantomeno regalato.
Sa bene, che l’equilibrio e il senso delle cose, si perdono e si ritrovano dentro le passioni, i sorrisi, le gioie, i dolori e le delusioni che fanno capolinea davanti al giorno che nasce, così vigoroso e così finemente ricco di sfumature e curiosità da scoprire e soddisfare.
Sa bene che spesso il presente si sfuma. Mantiene le sue forme ma perde i significati che con cura e con forza leonina gli abbiamo affibbiato. Sono istanti. Un battito di ciglia.
A volte, allora, sente mischiarsi le domande con le risposte, i valori con la realtà incalzante, la sconfitta con la vittoria, il bene con il male. La dignità con la rabbia!
Sono un’implosione d’immagini e persone che si confondono e si uniscono in balletti apocrifi.
E’ un’onda anomala che lo prende e lo avvolge e sembra, quasi, decidere il suo destino.
E non c’è male e non c’è bene. Sente il dolore del mondo e avverte più sfumata la gioia della vita.
La razionalità e il coraggio della verità cessano di mostrare la loro varietà di colori. Le categorie valoriali perdono intensità e si manifestano con un grigio topo, uniforme e senza luci.
Poi, però, deve iniziare la danza del giorno. Subito!
Deve trovare la piega giusta per depositare una forma robusta al suo incedere che dia vigore alle briciole del tempo che rimane. Quando si accorge che non è sufficiente ricomincia daccapo ma intanto interra qualcosa che inizia a crescere di vita propria. Si libera nell’aria, immediatamente, con una melodia soave che sa come sconfiggere le mille stonature.
Il cammino non diventa più facile ma si accorda con i colori della vita e il domani che sembrava senza futuro e dominato solo da notti senza sogni, si riempie di una forza che mai avrebbe pensato di vedere e avere.
Intanto la luce dell’aurora lilla-lavanda e poi pesca-arancio rivela il nuovo il giorno cancellando l’onta dell’indifferenza. Non perde altro tempo e si veste con gli abiti della festa perché non c’è giorno migliore di quello che sta per iniziare per decantare le bellezze della visione e rendere omaggio il sentimento lieve dell’accoglienza.
Intanto un fecondo tremito inizia a inebriare il corpo e il ritmo della quotidianità.
Proprio in questo prodigioso istante l’universale lotta tra il popolo delle belle anime che si alimenta d’ideali e l’esercito del male che si consuma nel degrado degli abissi, marcherà la coscienza e incoraggerà la scelta del futuro acclamando il giorno che s’incammina con evidenza.
Il guerriero dell’alba non perde altro tempo e da via libera alla danza della fecondità.

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