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Pino Daniele. Il blues senza fine

di Marina Capasso
Nella notte si è spento un altro faro della musica italiana. untitledTra pochi mesi Pino Daniele avrebbe compiuto 60 anni, ma il suo cuore non ha resistito. E’ stato un grande autore ed ha dedicato tutta la sua vita alla scoperta e alla scrittura di suoni e parole, contribuendo, insieme a grandi autori come Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese, Enzo Avitabile, alla nascita di quel “Neapolitan Power” che ha cambiato per sempre la storia e l’evoluzione della musica, creando una vera e propria fusione tra i suoni della tradizione campana e svariati generi dal rock al blues, al funky e al jazz. 7Oltre ad essere un cantante e chitarrista innovativo, Pino Daniele è stato un “cantore” di una città contraddittoria e complicata, di una città che ha abitato le sue melodie, diventandone un nodo inestricabile. Attraverso i suoi brani è riuscito a far emergere quegli aspetti straordinari di una Napoli magica, che solo chi la ama profondamente può cogliere. E lui, con il suo amore viscerale per la sua Partenope, ha trasferito in melodie quella “carta sporca”, mostrandola al mondo intero, nei suoi aspetti negativi, ma anche nella sua enorme Bellezza. “Terra mia”, album d’esordio del 1977, esprime già chiaramente il suo intento ed è un concentrato di passione napoletana. Daniele, dagli anni ’80 fino ad oggi, ha attraversato più generazioni, riuscendo ad unirle e a farsi amare da tutti. Non sono certo mancate le critiche negli ultimi anni, quando il suo suono così blues si è addolcito verso ritmi più commerciali, ma, d’altronde, da uno sperimentatore come Lui ci si doveva aspettare anche questo. La sensazione di aver perso un pezzo di vita rimanda a vent’anni fa, quando il grande Trosi ci lasciava. 8Erano belli insieme, complici. Due anime profondamente partenopee, radici di una terra allora ancora fertile, che, probabilmente senza esserselo nemmeno palesato, avevano lo stesso intento, quello di far emergere e mostrare al mondo intero gli aspetti di unicità e meraviglia napoletana. Oggi la città di Napoli è in lutto e credo sia il gesto dovuto per onorare chi per anni la ha onorata ed amata.

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