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Sopravviveremo all’imminente “collasso economico?”. Lo spiega Piero San Giorgio nel suo best seller

Di Stefania Taruffi
Cinquanta mila copie vendute negli Usa, 30 mila vendute in Francia ed oltre 20 mila nel resto del mondo e ora arriva finalmente anche in Italia, edito dalla Morphema Editrice, il besteseller internazionale di Piero San Giorgio, “Sopravvivere al collasso economico”.
E’ stato presentato ieri in anteprima nazionale presso la Libreria Arion Monti di Roma, in presenza dell’autore, della sottoscritta e dell’attore Alfonso Veneroso, che svolge dal 1997 attività teatrale sotto la direzione di Luca Ronconi, Direttore del Piccolo Teatro di Milano, che ha declamato alcuni racconti che San Giorgio ha inserito nel suo saggio, per esemplificare alcune situazioni anche paradossali, ma molto vicine alla realtà, che potrebbero verificarsi secondo le sue previsioni.
Piero San Giorgio è un ex Top Manager italo-svizzero che ha completamente riposizionato la sua vita, ritirandosi in una fattoria svizzera, nella convinzione che stiano per arrivare tempi durissimi. E si prepara da anni (e aiuta anche gli altri a farlo), a ‘sopravvivere’ al collasso che lui ha previsto.
Dopo molte ricerche e studi ha scoperto il mondo del survivalismo e del prepping americano con la sua regola delle tre G (Gold, Guns e Gataway (oro, armi e via di fuga). (prepper= to prepare ossia “colui che si prepara a fronteggiare un evento traumatico).
rollup (1)Il suo libro vuole essere non solo un’analisi dei motivi che porteranno al collasso economico, ma una sorta di vademecum dettagliato sul come prepararsi ed esercitarsi per creare una bolla di sopravvivenza, nella difficile congiuntura economica di cui cominciamo a sentire i primi segnali preoccupanti.
10984271_10204947645085164_6346491451994402371_nNella prima parte Piero San Giorgio analizza la società attuale, sono messe in evidenza alcune questioni fondamentali legate all’umanità industrial-tecnocratica, come l’eccessivo uso delle risorse naturali, prima fra tutte il petrolio, e il loro inevitabile esaurimento, la sovrappopolazione, i problemi ecologici dovuti all’uso eccessivo delle terre e delle acque, i cambiamenti climatici, il calo della produzione alimentare, il prosciugamento delle acque potabili, una globalizzazione sfrenata, un indebitamento colossale e, infine, la conseguente crisi del sistema finanziario.
Questi due temi sono poi approfonditi nella seconda parte, che è appunto dedicata a quello che è definito il “collasso economico” vero e proprio, conseguente a un colossale indebitamento e alla crisi dei sistemi finanziari.
E indica anche alcuni scenari in cui potremmo trovarci presto, con tutte le conseguenze a livello pratico, organizzativo e sociale.
Tra soli 10 o 20 anni potremmo, secondo l’autore, trovarci immersi in una condizione globale completamente diversa dall’attuale, in cui a stento, riusciremmo a sopravvivere, senza prendere dei seri provvedimenti.
E allora, come sarà il mondo di domani?
Come reagire quando il “collasso economico” farà sprofondare il mondo nel caos completo?
Esiste un modo per sopravvivere?
Esiste una possibilità di salvezza e di riscatto?
La risposta va ricercata nelle pagine di questo libro, nelle quali l’autore indica sette elementi fondamentali in grado di rendere l’uomo capace di costruire quella che è definita BAD, la “base autonoma durevole” attraverso la quale sarà possibile trovare soluzioni concrete per il bene comune.
L’Italia sta già vivendo un principio di collasso economico. Come sarà influenzata dalla crisi? L’autore cita Flaiano: “In Italia, la linea più breve tra due punti è l’arabesco”. E ancora: “L’Italia è un paese la cui popolazione è capace di un’immensa creatività e di grande innovazione, d’intelligenza emotiva e relazionale, di vivezza intellettuale, di ospitalità e bontà verso gli stranieri, ma tutto questo è spesso rovinato da una grande disorganizzazione, da una mentalità orientata unicamente al breve termine che, per eccessivo individualismo, non riesce ad avere una visione ampia delle cose. La disoccupazione è eccessiva, le vecchie classi politiche sono state spazzate via, ma certe cattive abitudini sono rimaste. La carriera politica è riservata alle persone mediocri e a chi vuol far carriera per il proprio interesse, anziché per servire il popolo e la nazione”.
L’autore inoltre dice di avere una paranoia: quella di “tenere sott’occhio gli uomini al potere”. E fa bene. Leggendo il suo libro, viene da rimboccarsi le maniche e provvedere alla propria sopravvivenza. Perché a quella comune, non ci penserà nessuno!
Sopravvivere al collasso economico” potrebbe dare motivo di pensare a una visione forse un po’ troppo catastrofica o pessimistica del nostro futuro. Ma secondo l’autore non abbiamo scampo. Si stanno già verificando molti degli scenari mondiali che lui ha previsto nel libro e se non ci ridimenzioniamo, non pratichiamo tutti un sano e drastico downshifting, non ci occupiamo noi stessi del nostro futuro, non prendiamo atto della verità e della direzione in cui sta andando il mondo e anche se siamo troppo ottimisti e speriamo troppo nel progresso tecnologico, nelle risorse illimitate, beh allora saremo destinati a stare molto peggio!. E se ridimenzionarci significasse tornare indietro di cento anni e vivere come vivevano i nostri nonni? Andare in bicicletta, coltivare il proprio orto, riscaldarci con la legna, praticare un mestiere utile e difenderci col fucile? Nel nostro pensiero può essere difficile credere sia necessario orientarci in tal senso. Siamo nell’era d’internet, del consumo, dei servizi e pensiamo ancora tutti che la crescita ricomincerà, che ce la faremo, che il progresso scientifico porterà tecnologie miracolose!! Ma le cifre e gli andamenti economici globali, l’aumento esponenziale della popolazione e la diminuzione delle risorse non danno certo segnali positivi. Per questo, bisognerà prepararci anche al peggio.
Qual è l’ostacolo più grande di questa nostra cultura globale? Piero San Giorgio lo identifica nella “incapacità delle funzioni economiche di rispondere ai bisogni umani”.
Urge un piano d’azione! Come fare? Muniamoci del suo libro e prepariamoci al peggio. Ma con ottimismo, perché come afferma San Giorgio: “Chi cambierà, chi saprà prepararsi, trasformarsi, scegliere volontariamente uno stile di vita frugale, ritrovare la rettitudine e la dignità degli uomini veri, chi sopravviverà, formerà il fondamento culturale e genetico di un mondo nuovo. E questo mondo sarà più bello e avrà più senso del nostro!”.

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