di Antonietta Molvetti
Cosa c’è di nuovo oggi sui social?
Michela Murgia, già autrice tra gli altri de “Il mondo deve sapere” e “Accabadora”, forte della sua dimestichezza con i social media, ha dato il via recentemente, dalla sua pagina Fb, a un interessantissimo esperimento; di che natura, se sociologico o letterario, si fa fatica a dirlo.
L’otto ottobre scorso, la nostra scrittrice ha lanciato, attraverso un aggiornamento di “ stato” sul più popolare dei social media, il suo prossimo libro.
“Chirù” questo è il titolo del romanzo, edizioni Einaudi, di cui nel “post” viene anticipata anche la foto di copertina, arriverà in libreria il 10 novembre. Sarà la storia di Eleonora, trentotto anni, voce narrante e Chirù appunto, ragazzo diciottenne.
Niente che non si sia già visto nel mare magno delle trovate pubblicitarie. L’esperimento è cominciato quando la Murgia ha invitato tutti i lettori interessati a spostarsi sulla pagina FB del giovane Chirù, indicandone anche l’indirizzo. La nostra autrice, a cui piace mettersi in gioco, cimentandosi in cose mai tentate prima -lo stesso romanzo d’esordio si muoveva in tal senso, essendo stato generato da un blog- con questa trovata conferma la sua natura eclettica.
Si è inventata, lei stessa lo definisce così, un prequel del libro.
Prima di recludere il giovane coprotagonista nel mondo della pagina scritta a cui appartiene, gli regala, per così dire, un mese di vita reale.
Gli esiti di questa prova si sono rivelati sorprendenti. In poco più di tre giorni il profilo di Chirù Casti, nato come pagina privata, si è evoluto in pagina pubblica, essendosi avvicinato con ben 4738 followers alla quota in cui Fb impone il cambio.
Sono accorsi a sbirciare “giornalisti di settore, studiosi di tecniche di comunicazione e social media, 26 scrittori e scrittrici, ma soprattutto 3 migliaia di lettori puri, ansiosi di farsi raccontare una storia”.
E Chirù Casti non delude nessuno. Fa, con il suo FB, quello che fanno tutti i coetanei. Parla della passione per lo strumento che suona, ascolta musica e posta brani, ci aggiorna sulle bevute al bar, racconta della storia con Anna e riporta i consigli degli amici a proposito di questo legame sentimentale che traballa. I suggerimenti arrivano anche dai nuovi amici virtuali, i lettori, che gli rivolgono, proprio come se si trattasse di un interlocutore reale, domande personali, indagando perfino i suoi progetti di vita.
Data la sua complessità, per il fatto di essere –lo si è detto- sospeso su un filo, in bilico tra letteratura, marketing e mondo dei social, su questa esperienza non possiamo avanzare previsioni, ne’ soprattutto azzardarne gli esiti.
Resta solo una notazione a margine. Seppure la si consideri banalmente una trovata pubblicitaria, il giudizio resta favorevole, poiché risulta una forma promozionale oltreché originale, garbata e intelligente. Spesso le pubblicità ci sottraggono qualcosa, non fosse altro il tempo seppur breve della nostra attenzione. Al contrario la Murgia, con il suo stratagemma, ci regala almeno due cose, preziose per un lettore: pagine di buona scrittura -tali sono gli aggiornamenti di stato di Chirù- e la possibilità di avere un contatto quotidiano con il protagonista di un libro, il che supera perfino il desiderio di Holden d’essere amico per la pelle di uno scrittore.