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Intervista a Matteo Grimaldi, lo scrittore aquilano di Supermarket24

Di Roberta Leomporra
Reduce dal successo ottenuto alla fiera “Vento letterario” tenutasi a Finale Ligure, a Padova e ad Este in occasione della doppia presentazione del suo primo romanzo,“Supermarket24”, il 22 luglio Matteo Grimaldi rivede il cielo dell’Aquila, la sua città, accolto da amici e sostenitori. 
Lo scrittore ha finalmente presentato anche agli aquilani la sua prima fatica letteraria.
Il prodotto dell’ingegno di questo giovane aquilano nulla ha a che vedere con i suoi studi universitari di informatica, il protagonista del romanzo fantasy, Luca Sognatore, infatti sembra svelare la vera indole dell’autore.
“Sono molto invidioso della incondizionata franchezza di Luca Sognatore”. Esclama Matteo senza mai abbandonare il sorriso, che viene accompagnato dagli intermezzi musicali del duo locale “Intrigo”, l’intera originale presentazione del suo romanzo.
Originale appunto, non è un mediatore dal nome altisonante a fendere il chiacchiericcio degli ospiti del Vitagò Lounge Bar di Coppito, ma un divertente sketch dell’autore che, ispirandosi ad una presentazione tenuta da Andrea De Carlo a Firenze, ha preferito occuparsene personalmente.
“Farmi introdurre da qualcuno … me ed il mio romanzo intendo, mi avrebbe procurato un certo imbarazzo, dato l’idea che stessi edificandomi ad un livello diverso da quello degli astanti … e non è nelle mie intenzioni, io voglio creare uno scambio con chi è presente qui, oggi”.
 
Sono le 24 ore del primo giorno di lavoro come commesso in un supermercato di Luca ad offrire le suggestioni attorno alle quali si snoda il romanzo. E il banco di ortofrutta diviene per il protagonista insolito una sorta di vetrina dalla quale assistere alla comune esperienza quotidiana di ogni tipo di avventore, oltre che dei suoi colleghi. A rendere straordinaria l’esperienza però sarà la percezione che Luca ha del mondo che lo circonda. Il suo sguardo curioso e indagatore lo utlizzerà per studiare tratti somatici, comportamentali, congetturare sulle scelte di acquisto di un ortaggio piuttosto che l’altro. Luca non è banalmente l’esempio di un certo spaccato di società, ma di una condizione esistenziale. Di chi obbligato a vivere una realtà che appiattisce non si rassegna ad esserne schiacciato passivamente, ma la trasfigura e la rende viva.
Supermarket24 racchiude vicende di personaggi confinati in “vite non scelte”, il lettore può quasi avvertire il respiro teso sui loro volti che ogni giorno si riproducono in uno specchio sbagliato. E’ l’attesa a volte inconsapevole che qualcosa cambi anche tra gli scaffali di un supermercato. La salvazione per Luca avverrà quando si imbatterà nell’ “ineludibile sentimento”, un incontro che gli consentirà di mettere da parte il suo cinismo indotto.
Quando chiedo a Matteo, nel fast food dove ha avuto luogo l’intervista, “E se non avessi trovato un editore? Del resto il percorso del tuo romanzo è stato piuttosto tortuoso, eravate ormai giunti alla progettazione della copertina con Edizioni di Latta quando chiudendo la casa editrice te ne ha rassegnato i diritti…” ricevo una risposta che sembra riassumere l’ottimismo insito anche nel suo libro.
 “ Non scrivo per vedere il mio nome in vetta alle classifiche! Ovvio, non sono ipocrita, se così dovesse essere ne sarei felicissimo, ma se si ha questo genere di pulsione, la si deve assecondare perché qualunque sia la risposta esterna al prodotto della tua passione, l’averla assecondata ti avrà arricchito.”
E’ stata la lettura appassionata e consapevole di un estratto del romanzo ad indurmi a tirar fuori dalla borsa il Moleskine che riservo agli appunti, quando volevo semplicemente trascorrere l’afoso pomeriggio del 22 luglio in compagnia di uno scrittore che con “Non farmi male” nel 2006, aveva già intrapreso l’opera di indagine psicoemotiva sviluppata poi in Supermarket24.
Ma non solo. La risposta di Matteo ad una domanda quanto mai retorica  “ E dunque, perché scrivi?”
“Scrivo per … viaggiare gratis. Raggiungo così tutti i posti che voglio … e li racconto …”

Un po’ come una macchina fotografica che registra l’aspetto di un luogo e lo riporta con una fedeltà tale all’osservatore, che egli possa aver quasi la sensazione di averlo visitato realmente. E’ questo l’effetto delle descrizioni operate dal giovane autore aquilano, alle quali preferisce sequenze narrative.
“E lo faccio perché non ho scelta, perché scrivo per passione. E la passione, come si può dedurre dall’etimologia della parola stessa, impedisce a coloro che affligge di rifuggirla. Ti detiene.”
Mi congedo da Matteo e sulla parete di un bar poco distante dal luogo del nostro incontro campeggia la frase “l’istante magico è quel momento in cui un si od un no può cambiare per sempre la tua vita”. Mi pare in qualche misura la morale di Supermarket24, confidanddo nella quale si può rinascere ogni volta con occhi nuovi.

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