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Benvenuti al Marilyn Manson Show

testo: Vincenzo Nicolello – foto: Stefanino Benni
Passano gli anni, ma non si arresta la passione e la curiosità che i fan nutrono per Marilyn Manson. Così è successo anche lo scorso 11 luglio all’Ippodromo di San Siro, dove il “reverendo” ha incontrato i suoi seguaci, per quella che è stata l’ultima data italiana del tour 2012, che aveva già toccato anche il Teatro Geox di Padova. E’ stato uno spettacolo nello spettacolo. Manson, pseudonimo di Brian Hugh Warner è certamente un grande artista, che sa perfettamente quello chi il pubblico vuole vedere. Anche il pubblico, tuttavia, ha raggiunto una tale, che arriva sotto il palco con look che richiamano il credo del cantante, creando una sinergia che regala emozioni forti.
Sotto certi aspetti, lo spettacolo (o il Dope Show) richiama in qualche modo lo storico The Rocky Horror show: non c’è più niente di nuovo da vedere, tutti sono lì in attesa che Marilyn regali i suoi riti, snocciolandoli uno ad uno. Così avviene quando straccia le pagine della Bibbia, o lancia i microfoni dall’alto di un pulpito, o quando indossa un abbigliamento “post nazista”.
L’aspetto musicale passa in secondo piano, anche se ci si accorge che il suo repertorio, arricchito in scaletta da celeberrime cover (Suspiria dei Goblin, Sweet Dream degli Euryhtmics, Personal Jesus dei Depeche Mode), è completo e convincente. Così come è convincente la sua prestazione totale.
Il suo fisico non è più quello di qualche anno fa, i chiletti hanno arrotondato ed ingentilito la sua figura, ma sul palco lui dà tutto, assolutamente, ballando, cantando ed interagendo per oltre 90 minuti.
A volerla dire tutta, i suoi messaggi da anticristo e gli anatemi, quelli che per intenderci hanno in un recente passato scatenato le polemiche del Vaticano e di molti politici un po’ bigotti, pur essendo esagerati, ci fanno sorridere. Come direbbe il regista della vecchia trasmissione televisiva “Odeon”: «tutto quanto fa spettacolo» e allora che spettacolo sia.
Alzi la mano chi non ricorda quante discussioni si scatenarono nel 2003 a Palazzo Marino, quando venne annunciato il concerto di Manson. Ci fu una rivolta popolare al punto che si ipotizzò di vietare lo spettacolo ai minori. Oggi, molti minorenni probabilmente dicono e fanno di peggio, ma lui rimane imperterrito in mezzo alle polemiche, quasi a volersene nutrire. Anche questa volta in Consiglio comunale c’è stata bagarre, con una levata di scudi contro il possibile patrocinio da parte del Comune di Milano. Lui anche senza benedizione politica ha fatto il suo lavoro, ha raccolto applausi ed ha regalato scampoli di vero artista, vendendo più di 22 milioni di dischi in tutto il mondo.
Riteniamo che The Dope Show, Antichrist Superstar, The Beautiful People ed altri suoi brani siano veri classici della musica contemporanea e non sarà qualche eccesso a farci cambiare idea. Lunga vita al Reverendo Manson.
Organizzazione Evento LiveNation

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