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HomeCultura&SpettacoloIl ciclone DDL 735 spazza via interessi e ipocrisie

Il ciclone DDL 735 spazza via interessi e ipocrisie

di Teodora Tiziana Rizzo(*)
Sono stata ad  osservare in questi mesi le dinamiche, i comportamenti, le prese di posizione di tanti professionisti che si occupano di diritto di famiglia e di relazioni di aiuto. Da anni si è sempre detto che tante cose non funzionano nel delicato mondo delle conflittualità familiari ma, nonostante i tanti appelli, mai nessuno aveva assunto una posizione legislativa di attenzione come l’ha assunta il Senatore Pillon.
Tengo a precisare che il mio  assolutamente non è un condizionamento politico, se il Senatore fosse stato di un partito diverso avrebbe avuto il mio gradimento lo stesso. Tengo a precisare che quando parlo di DDL 735 il mio plauso va all’attenzione e al riconoscimento che il Senatore ha riposto verso l’istituto della Mediazione Familiare.
Con il DDL 735 si è aperto un sipario dove tanti attori sono entrati in scena togliendo le proprie maschere e offrendo alla platea il peggio di sé. Donne che si sono sentite attaccate, uomini da sempre vittime di una giurisprudenza che non è stata mai a loro favore, avvocati che hanno paura di perdere clienti e parcelle, psicologi che creano confusione, che smentiscono le stesse loro linee guida, mediatori familiari che sono rimasti per tanto tempo in silenzio, vivendo di copia e incolla e che all’improvviso diventano i migliori esperti…. Mah….Spero che questa farsa finisca presto!!!!
Fa male vedere tutto ciò. Chi ha a cuore il benessere delle persone e dei minori non può più assistere a questo spettacolo ipocrita e fallimentare condotto da professionisti che non hanno a cuore  nessuna tutela dei minori ma pensano a tutelare solo i loro interessi, anche economici. Chi ha a cuore il benessere dei minori la conosce bene la strada giusta … ma si ostina a non volerla attuare…. Nel nostro mondo sono sbagliate tante cose… La pedagogia insieme alla medicina e al diritto sono le prime scienze nate….ma la psicologia ha un albo e allora patologizziamo  tutto e tutti…
Il Senatore Pillon conosce bene l’istituto della Mediazione Familiare. Chi effettivamente fa mediazione familiare sa, ne tocca con mano i suoi benefici. Bambini sereni, con genitori presenti, con padri non umiliati ma collaborativi e con il diritto di vivere la quotidianità dei propri figli come le mamme. Non dimentichiamo quanti bimbi contesi, rapiti, violentati nel loro diritto più puro: amare ed essere amati da entrambi i genitori. Non dimentichiamo quante false accuse, quanti bambini strappati alle loro famiglie, le lacrime di tanti nonni.
I minori non meritano questo. I minori non chiedono di nascere, i minori hanno il diritto al rispetto e all’amore. Sono questi i diritti puri dei figli e dei genitori e di questi diritti ne beneficiano gli altri membri della famiglia, i nonni, gli zii. Da Mediatrice Familiare ho un dubbio che rivolgo al senatore: mi chiedo quali saranno i criteri per stabilire la professionalità, le competenze, l’umanità di un mediatore familiare? Non basta essere iscritti ad una associazione e far parte di un albo, le conosciamo bene queste dinamiche, c’è business anche qui, e allora si deve fare attenzione a questo, perché oggi tutti possono fare i mediatori ma in pochi hanno la preparazione e la sensibilità di entrare nella vita e nei sentimenti delle persone e dei minori. Quando un mediatore si improvvisa, commette errori, gli avvocati scrivono e fanno bene!!! Non e una professione che ci si può improvvisare!!!
Il mio augurio più grande è che venga riconosciuta questa importante figura e che il primo incontro informativo sia obbligatorio e gratuito. Il mio augurio è che tutti i professionisti chiamati in causa  facciano un esame di coscienza, si spoglino di personalismi politici e professionali e pensino esclusivamente al superiore interesse dei minori e delle persone. Non si fermi Senatore Pillon!!!
 
(*)Pedagogista- Mediatrice Familiare e Penale
Presidente Nazionale INAMEF
Assessore alle politiche Sociali, Scolastiche, Pari opportunità

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