HomeIn primo piano“Gli irriducibili”: Jerry Cutillo e la CraftyArtVenture

“Gli irriducibili”: Jerry Cutillo e la CraftyArtVenture

di Luigina Lovaglio
Questo il primo di una serie di articoli volti a promuovere l’Ars gratia Artis (l’arte per l’arte), manifesta peculiarità dell’artista in senso universale, che vedrà l’alternarsi di musicisti, pittori, poeti, attori, insieme a quelli di “strada” che  riterremo essere portatori di una storia, la loro,  che valga la pena essere raccontata al pubblico.
L’artista nel suo processo creativo avvicina spesso, uno stato di quasi trance, magico, dove i più, hanno espresso “è volare, è felicità”. 

(c) Giampiero Frattali 2011
Foto di Giampiero Frattali

Artista, termine inflazionato perché molti si considerano tali senza esserlo, però sono molto bravi a promuoversi ;  in questa rubrica tratteremo degli “irriducibili” ovvero degli artisti che hanno sposato la loro “vocazione” la quale è la loro compagna di vita, disposti a rinunciare agli “allori” di una notorietà , e/o  alla propria autenticità.
Inizieremo con un cantante compositore polistrumentista, Jerry Cutillo,  che da ben quaranta anni si occupa di musica.  Militante negli OAK gruppo etno-prog, negli  ultimi venti,   è conosciuto anche per aver reinterpretato molti brani della band Jetrho Tull, nella cui dualità con Ian Andersson  non ha perso il “suo” originale, professando un grande amore nei confronti della musica. Infatti era il 1973  quando ancora adolescente, gli regalarono un organo elettronico Elka doppia tastiera, ed iniziò a studiare al Centro Artistico Musicale Italiano e da allora la musica lo ha accompagnato, come una fedele compagna.  In alcune sue interviste, le varie esperienze artistiche dai primi gruppi : Imago, L’albergo Intergalattico Spaziale di Mino Martino dei Giganti, i suoi primi pezzi da compositore nel gruppo Black Out etc , saltiamo parecchie altre sue esperienze, fino ad arrivare  agli anni “80” quando si presentò come cantante compositore polistrumentista alla Pollicino&Company, che produsse  le sue canzoni e che lo portarono a calcare le scene con  artisti di grande spessore musicale, Romano Musumarra, Marvin Jhonson, Marco Radauzzi. Di lì a qualche anno nel 1985 , la notorietà,  il grande successo di pubblico con “ We Just”, sigla di Discoring, famoso programma di quegli anni che lo portò a condividere  i palcoscenici con delle grandi star della musica leggera, Elton Jhon, Jefferson Starship, Simpli Red etc
Questo articolo in poco segue la musico/ biografia, delle varie tappe di questo  musicista, perché  vogliamo dare valore  alla sua scelta, dire  “ No” allo star system.
La notorietà gli aveva dato il successo, appagante solo all’inizio,  perché  l’amaro che iniziò ad avvertire, una nostalgia dolente, lo portarono a distaccarsi ed allontanarsi da quei “riflettori”,  fino al fortunato incontro con Radio Rock, le cover degli anni “90” ed una sua grande passione, Ian Anderson, voce dei Jetrhro Tull. Attraverso questo riprese quella parte adolescenziale che usa poco la ragione,  perché ebbe il coraggio di dire “No”, non accettando  la mercificazione commerciale del suo fare musica, del suo essere artista.
Questo ci può far  affermare che Jerry Cutillo, è  il primo degli irriducibili, del quale parleremo in questa nostra rubrica. Sperimentatore di suoni, bellissime le sue canzoni con il canto armonico  che enfatizza strumenti  e che spesso è il “tappeto” musicale sul quale canta. Molte le sue collaborazioni con altri grandi artisti.
Un nutrito seguito di fedelissimi, lo segue da anni, aspetta i suoi concerti,   e possiede i cd del gruppo degli OAK, uno dei quali è  il bellissimo “Shaman feet” mescolanze di suoni attraverso una foresta, madre terra, una strega, le sue volpi, un attento  amore per l’ambiente (in parte dei testi),  sicuramente un viaggio armonico nella magia degli arrangiamenti il quale  ripercorre le canzoni dei Jetrhro Tull , ma che la bella voce di Cutillo,  ha reinventato dandogli la sua personalità di splendido artista.
La sua nuova e  ultima avventura, della quale vogliamo parlare, si chiama “ CraftyArtVenture” che lo stesso  artefice definisce laboratorio di artisti. v APP.TO CRAFTY ART VENTURE
Iniziata lo scorso 12 settembre da “IF” (Idea Factory) , piccolo teatro di Via Nomentana a Roma. Un teatro di cinquanta posti, in realtà è uno spazio polifunzionale con diverse sale per meeting, mostre etc. Serate in cui la musica è la musa portavoce di racconti di magia, immagini, esoterismo, canto armonico, danza, tamburi giapponesi. Dal folk, alle suggestioni dei tamburi sciamani alle altre contaminazioni,  fra arti musicali, vocali, figurative, danza, tutto questo è memoria, presente, e stimolo al cambiamento per fare spettacoli  diversi, quasi una sintesi di un processo che evolve durante le serate in altro, una grande magia…
Giunto al suo quinto appuntamento, queste le prossime date  CraftyArtVenture, al teatro “IF”  :
28 novembre  “Suoni e leggende del bosco incantato”- suoni dell’underword con gli OAK, Birdman, Epsilon Indi – 12 dicembre “Folk & Psichedelia” con Mino Di Martino(Giganti), Jenny Sorrenti,   Romano Rocchi.
Alla fine di uno  spettacolo  abbiamo parlato con lui,  chiedendogli  cosa ne pensasse degli articoli sui giornali, dei mass media,  e se queste serate erano state promosse in radio o… Noi pensavamo alla pubblicità, che altri artisti fanno a tamburo battente, senza essere bravi la metà di quel musicista.
Rispondeva: “Vedete, fare musica è la mia vita, se qualche giornalista ne parlerà, sono contento, ne ho piacere, se non lo farà è lo stesso.  Quello che amo fare di più, è la musica, sono felice così”.
Questi gli  artisti  di CraftyArtVenture : Jenny Sorrenti,  Arjopa, Rita Superbi, Marilena Bisceglia, Hieronymus, Eva Danese, Alessandra Bersani, Jerry Cutillo , Mino Di Martino , Francesco De Renzi, Romano Rocchi, , Claudio Montuori , Alessandro Bruno e Sergio De Vito.

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