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"Nessuno può conoscermi". Presentato a Napoli il nuovo libro di Giorgio Coppola

di Antonietta Molvetti
Si è svolta sabato 31 ottobre, presso “Libri & Caffè” del teatro Mercadante in Piazza Municipio a Napoli, la presentazione di “Nessuno può conoscermi”, romanzo d’esordio di Giorgio Coppola, Robin Edizioni.

Presentazione di "Nessuno può conoscermi"
Presentazione di “Nessuno può conoscermi”

Sono intervenuti, insieme all’autore, Gianpaolo Materazzo nel ruolo di presentatore, il musicista Giulio Martino, Davide Diani e Maria Alessandra Masucci, nelle vesti di lettori. Una squadra ben assortita che, grazie ad estro e talento, ha trasformato l’evento in una mini pièce teatrale.
Introdotto dal virtuoso sax del maestro Martino è comparso “in scena” un recalcitrante Davide Diani –voce di Luca, il protagonista- letteralmente sistemato davanti al microfono da Giorgio Coppola. Stesso ingresso per la seconda voce narrante, Maria Alessandra Masucci. E’ toccato a Gianpaolo Materazzo, nel corso della successiva conversazione con Coppola, il compito di sciogliere, a beneficio del numeroso pubblico, la metafora: siamo stati ammessi nello studio dello scrittore per assistere al momento in cui, come un burattinaio, egli dà vita ai suoi personaggi, spingendoli, talvolta con forza, nelle pagine del libro.
Trovata riuscita. Musica, recitato e intervista all’autore si sono fusi sinergicamente, raccontando in maniera originale e piacevole il   romanzo di Coppola, in un atmosfera amichevole e rilassata.
Protagonisti di “Nessuno può conoscermi”, storia di una paternità non convenzionale, sono Luca, Syria e il piccolo Joshua.
copertina , nessuno può conoscermiLuca è un adolescente come tanti quando incontra tra i banchi di scuola Syria, la ragazza che devierà per sempre il corso del suo destino.
Lei nasconde un terribile segreto. Lo custodisce ben celato dietro i sorrisi, l’irrequietezza e la disinvoltura che oppone al mondo. Le catene più solide spesso sono forgiate dalle maglie dell’amore. Così lui, un giorno, rispondendo al richiamo della sua farfalla, volata lontano, per consapevole scelta si troverà legato a lei per sempre. Syria gli affiderà, prima di sparire, suo figlio Joshua e Luca si eleggerà a padre di quel neonato non biologicamente suo.
Sarà un genitore attento e premuroso. Nell’intero arco degli anni in cui si sviluppa la vicenda, dimostrerà nei confronti del figlio una assoluta dedizione e non già in ossequio dell’antico amore per Syria bensì per un autentico innato istinto di paternità.
Il racconto ben congegnato, ricco di intrecci e colpi di scena, scorre fluido. La trama serrata, appassiona il lettore e lo tiene agguantato alla pagina, quasi in apnea, fino all’epilogo. Eppure tra le pieghe degli eventi si insinua un spazio che lascia intravedere, gradita a chi legge, la sensibilità dell’autore. Già recentemente apprezzato come poeta -sua la raccolta “Dell’amore del destino e di altri inganni” pubblicato da Albatros il Filo Edizioni– qui Giorgio Coppola cede alla prosa quel compito che solitamente riserva ai versi. Il romanzo è punteggiato di considerazioni sulla vita, sull’arte, sulla letteratura. Ma è soprattutto a profonde riflessioni sul ruolo di genitore, sul legame con i figli, sull’amore come unica vera molla nelle scelte di vita che Coppola presta la sua penna, sobria e ben dosata. Anche nei momenti in cui i fatti narrati sono drammatici, infatti, l’autore non cede mai alla tentazione di calcare la mano. La scrittura resta leggera sebbene mai fredda, delicata ma mai distaccata, dolorosa ma per nulla prostrata dalla infelicità, proprio come Syria, che raccontando la propria vita ad una giuria” piange senza disperarsi”.
“Buona la prima”, dunque, per Giorgio Coppola.
Un imbocca al lupo di rito va al nostro autore, con l’invito, nel caso in cui abbia altri romanzi nel cassetto, di affrettarsi a tirarli fuori.

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