di Annalisa Sofia Parente
La moda ha sempre fretta di anticipare i tempi, anche se rinnovando atmosfere e stili vintage. E’ come se la corsa al futuro divenisse un’ossessiva ispirazione per arrivare prima degli altri, catapultando il destinatario di una collezione in una parentesi temporale, psicologica ed estetica che ancora non è pronto a sostenere.
Tuttavia, quando mi sono ritrovata dinanzi al prodotto e all’idea della collezione s/s 2012 del brand Labor Limae, ho compreso tutta la rassicurante bellezza di parlare hic et nunc, qui e ora ad un’immagine femminile, senza il peso di una evanescente collocazione della stessa in un arco temporale evanescente.
Questa donna si chiama Dolores ed è una donna attuale, fermamente consapevole, la cui grande forza è la capacità di adattarsi al tempo e al luogo che vive senza tradire se stessa e la sua natura, ma semplicemente reinventandosi, a dispetto di imprevedibili eventi che hanno determinato o che potrebbero determinare il suo destino.
La collezione Labor Limae ad essa ispirata contempla ampie scollature, trasparenze audaci e ridotte lunghezze che esprimono, con disinvoltura, la naturalezza della nudità.
Cromaticamente parlando, gli abiti seguono due diverse palette di colori, distinguendo outfit da giorno e da sera: se per i primi predominano il blu notte, il beige, il bianco e il corallo, per i secondi si osa con il color oro, il nero shine e il blu elettrico.
Una donna che sappia giocare con trasparenze e nudità nonché con nuances basiche o più appariscenti, è senz’altro una donna che possiede la straordinaria e vincente dote dell’equilibrio, che esteriormente si traduce altresì con la scelta di tessuti diversi e contrastanti tra loro, come cotone denim e viscosa (materiali forti) accostati a voile e seta (materiali leggeri).
Dietro questa costruzione/invenzione/scoperta/narrazione di Dolores e del brand Labor Limae ci sono due giovani donne: Manuela Ferilli e Angela Rago.
Manuela , con la sua formazione umanistica, crea e gestisce il marchio e racconta le storie che sono la fonte e l’ispirazione dei disegni. A trasformare queste storie in ‘ forme da indossare’ è la stilista Angela Rago, di ritorno da una feconda esperienza parigina durante la quale è stata contaminata da nuove ispirazioni e idee.
Non ho resistito a fare ad entrambe una breve e intensa intervista, soddisfacendo quelle mie curiosità di natura concettuale e semantica di cui credo la collezione Dolores sia pregna.
La scelta del nome della collezione ‘Dolores’ nasce dall’evidente carica etimologica del nome stesso?
No, è una donna che esiste e si chiama così. La casualità di una sorta di nomen omen.
Quanto c’è di Dolores in Angela Rago e Manuela Ferilli?
C’è sempre una parte di noi in ogni donna che raccontiamo.
Hic et nunc è la ‘filosofia’ di una fuga dall’imprevedibilità di un futuro incerto o una volontà di affermazione fuori dalla storia?
È la volontà e la capacità di abitare il proprio tempo e il proprio luogo affermando la propria identità. Abitare nel senso etimologico di “continuare ad avere”. Ecco vorremmo che la nostra donna fosse così: sempre opportuna senza mai tradire se stessa.
Il lookbook della collezione è affidato alla fotografia primitiva di Tabard che concettualizza l’ombra come doppio. E’ questa un tentativo di ‘Labor Limae’ rispetto ad una dilagante eterogeneità di forme e colori oppure è la costruzione di una struttura filosofica che possa permeare la collezione?
Il concetto del doppio sostanzia la dicotomia incarnata da Dolores: da una parte le sue origini quindi l’elemento esotico quasi selvaggio, dall’altra la componente urbana. Entrambe coesistono in lei senza generare alcun conflitto ma creando un’istanza di opposti in perfetto equilibrio.
Cosa si intende per Labor Limae, in riferimento al marchio che contraddistingue le vostre collezioni?
LL è innanzitutto un approccio mentale che ci costringe a un continuo lavoro di ricerca e revisione, cura del dettaglio.
Il riferimento esplicito al concetto di accuratezza formale ereditato dai poeti latini, la costanza nella ricerca di un design contemporaneo dall’approccio primitivo e minimale si realizza nella creazione di forme nuove e nella rivisitazione di tradizionali tecniche di lavorazione.
Un lavoro di limatura paziente, assiduo e meticoloso volto all’eliminazione del superfluo.
Possiamo sintetizzare affermando che Labor Limae è sia una forma mentis che un modus operandi.
Ora e adesso Dolores, Angela e Manuela con un’idea e uno stile e di originale impatto comunicativo, s’impongono ermetiche e affascinanti in un’attualità convulsa e stordita da proposte, sconfitte e contraddizioni.
La Campagna è firmata dal Fotografo Marco D’Amico
Creative Manager: Romina Toscano per Studio DModa
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