Foto di Mario Catugno/SpectraFoto – Testo di Annamaria De Crescenzo
Dopo il successo del debutto a luglio, lo spettacolo itinerante “ Merisi –Le verità dal buio” , a cura dell’Associazione Culturale NarteA, con testi e regia di Febo Quercia, è tornato in scena sabato 17 ottobre, al Pio Ponte della Misericordia di Napoli.
Uno spettacolo che è in realtà un viaggio, anzi un doppio viaggio: Il primo è quello attraverso i vari ambienti del Pio Monte della Misericordia: all’interno della chiesa, dove sono presenti le “Sette opere di Misericordia”; nel cortile esterno; nella sala della Quadreria. Il secondo è quello attraverso il tempo, più precisamente negli anni del primo (1606-1607) e del secondo (1609-1610) soggiorno napoletano dell’artista
Lo spettacolo, che utilizza la tecnica del format del Time Cycle (rievocazione storica con costumi e ambientazioni storiche perfettamente fedeli all’epoca rappresentata) riporta attori e spettatori nella storia del più grande pittore dei Seicento Michelangelo Merisi detto il “Caravaggio “ e più precisamente nel suo periodo napoletano e nell’ideazione e realizzazione di una delle sue opere più importanti “Le sette Opere di Misericordia” che lo stesso Pio Monte della Misericordia aveva commissionato all’Artista e che dopo 400 anni conserva ed espone ancora nella stessa navata centrale il capolavoro realizzato dal Caravaggio.
Dopo l’accoglienza nella Chiesa Barocca da parte di una guida (l’attore Matteo Ferraro ) il pubblico viene invitato da Giovanni Battista Caracciolo (l’attore Antonio Perna) che diventerà in seguito Battistello Caracciolo, a seguirlo nel cortile.
Da li si svolge tutta la prima scena tra Battistello stesso e Merisi (il bravissimo attore Andrea Fiorillo ) grazie alla quale si intuisce da subito che lo spettacolo non sara’ la riproduzione fedele della carriera dell’Artista bensì il racconto dell’uomo Merisi e del suo tormento interiore che lo porta ad avere una vita tra vino, donne, esplosioni di collera e di ira che lo etichettano come un uomo difficile in tutto. Tormento accentuato anche dalla crisi che lo attanaglia perché è un uomo braccato per l’uccisione di un suo rivale e che lo aveva costretto a fuggire da Roma e a rifugiarsi appunto a Napoli, ospite del Governatore del Pio Monte della Misericordia Giovan Battista Manso (l’attore Stefano Ferraro).
Bellissime le scene che si svolgono in tutto il “viaggio” all’interno della storia e dei bellissimi ambienti del Pio Monte della Misericordia, guidati da una presenza femminile importante sia nella storia che nella vita reale dell’artista stesso : il fantasma di Annuccia Bianchini (l’attrice Annarita Ferraro) la quale ci presenta l’animo di Merisi, innamorato di mille donne (anche di lei), disperato, tormentato dai sensi di colpa eppure un genio inarrivabile per tutti gli altri pittori del tempo, come testimoniato dal confronto tra il Governatore e Giovanni Buglione (Sergio Del Prete ) uno dei suoi più acerrimi nemici tra i pittori del tempo ma che cercava di imitarlo senza successo.
Merisi accetta l’incarico dell’Opera commissionata, inizia a cercare , come suo stile, tra il popolo stesso i visi dei personaggi che faranno poi parte del quadro che diventerà il Capolavoro che tutti noi possiamo , ancora oggi, ammirare nella Chiesa Barocca del Pio Monte della Misericordia.
Accetterà anche di prendere con sè per insegnargli l’Arte della pittura Giovanni Battistello che lui chiamerà Batta, che lo seguirà per tutti gli anni del suo soggiorno a Napoli, al quale come lui stesso affermerà nell’ultima scena dello spettacolo non ha mai consentito di copiare neppure un suo disegno ma che gli insegna tutto e che lo farà diventare uno dei suoi eredi naturali e che il mondo conoscerà con il nome di Battistello Caracciolo.
Pubblico coinvolto, emozionato a tratti anche commosso dalla bravura interpretativa degli attori e dalla forza dei dialoghi del testo originale scritto da Febo Quercia, tanto che tributa loro, alla fine dello spettacolo stesso, un lunghissimo applauso.
Rappresentare Michelangelo Merisi da Caravaggio, uomo e artista, in uno dei luoghi che hanno caratterizzato la sua presenza a Napoli, ovvero il Pio Monte della Misericordia, all’ombra di uno dei suo capolavori “Le Sette Opere di Misericordia”poteva essere sicuramente un azzardo. Ma l’Associazione Nartea ha vinto la sua scommessa.
Prossimi appuntamenti per poter assistere a tale evento teatrale il 28 novembre (ore 18.30 e ore 20 ) e 19 dicembre (sempre negli stessi orari ).