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Eclissi di luna e solstizio d'inverno, il giorno più buio dopo 400 anni

Eclisse lunare

Di Marco Milano

Saturnalia nell’antica Roma, Sol Invictus per i pagani, Kwanzaa per gli afroamericani. E Natale, per i cristiani. 21 dicembre, in realtà: il solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno. Visto in antichità come un segno di rinascita e rinnovamento (24-25 dicembre), ritorno alla luce e alla vita dopo il buio di quella notte. Lo scorso martedì è stato un solstizio d’inverno speciale, il più buio da quattrocento anni. Capita, quando la luna si eclissa proprio in quel giorno. Ma capita poco spesso, una o due volte in un millennio. L’ultima volta il 21 dicembre 1638, tra le ore 2:12 e 3:47 del mattino, come segnalano i calendari astronomici.

Per gli astrofili, un’occasione unica. L’eclissi lunare, infatti, permette di effettuare riprese fotografiche o con videocamera del nostro satellite, che si presenta con un aspetto e una colorazione inusuale. Oltre alla possibilità di osservare l’occultazione di stelle deboli, se non addirittura di pianeti o asteroidi – altrimenti invisibili per la normale copertura luminosa. Questo è possibile grazie alla posizione della Terra il cui cono d’ ombra e penombra oscura del tutto o parzialmente la luna, mentre Sole, Terra e Luna si trovano allineati in quest’ ordine.

In Italia, l’eclisse è iniziata alle 0:40, poche ore dopo l’ingresso del Sole nella costellazione del Capricorno, a segnare l’inizio dell’inverno boreale. Lo spettacolo lunare è stato però parziale per gli astrofili italiani, a differenza dei più fortunati americani – e degli europei più occidentali, come spagnoli e portoghesi, che hanno potuto godere dei 72 minuti di totalità. Ci sono state, inoltre, ulteriori coincidenze astrali ad arricchire l’evento. La Luna è infatti entrata alle 6.29 nella penombra della terra e tramontata nel momento di ingresso della nostra ombra – alle 7.32 – dieci minuti prima del levar del Sole. Questa situazione, unita alla posizione prossima all’orizzonte, ha regalato al satellite un aspetto eccezionalmente rosso-rame. Ma non solo. Una complicità inaspettata arriva dalle polveri delle recenti eruzioni vulcaniche islandesi e asiatiche, ulteriori rifrattori naturali. La Luna è stata così ancora più rossa. Da un punto di vista fisico, questo accade perché i raggi solari di lunghezza d’onda relativi al colore rosso, vengono deviati dall’atmosfera terrestre e cadono principalmente sulla superficie lunare. Un bel regalo di Natale, ad esempio, per Città del Messico, affollata di appassionati o semplici curiosi armati di telescopi e cellulari. Per non parlare del tam-tam mediatico in rete, con si soliti Facebook e Twitter.

l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) mette in guardia gli astrofili italiani: qui da noi non dovremo aspettare oltre il 15 giugno prossimo per avere un’eclissi totale di Luna ben visibile e spettacolare. E il 2011 risulterà un anno interessante per i curiosi del cielo: sono previste due eclissi totali di luna e quattro eclissi parziali di sole. Una combinazione imperdibile, questa, visto che in questo secolo si ripeterà solo 6 volte.

Per quest’anno, assai avaro per le aspettative degli astronomi, bisogna accontentarsi di quest’ eclisse solstiziale. E se è vero che la congiuntura di data è una pura coincidenza, si può guardare all’evento con occhi diversi. Secondo la tradizione orientale – e non solo, abbiamo appena vissuto il momento in cui una porta di accesso con gli Dei si è aperta. Verso il basso.

Martedì scorso fedi di diversa natura sono state allertate. Emozioni e suggestioni sono arrivate per tutti. In attesa di lune migliori.

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