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Le riflessioni di Bukowski


La sua particolare visione della vita lo portò ad evitare sempre gli ambienti frequentati da altri scrittori, preferendo i bar e le camere d’hotel che l’hanno reso leggenda.
Non era un “maledetto” era un curioso dell’animo umano che prelidigeva gli eccessi pur rimanendo, paradossalmente,sempre in un giusto equilibrio esistenziale.
La poetica del suo sarcasmo,ma anche un forte romanticismo esasperato, non hanno certo partorito perle per i porci.
“Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci. E ricordami. E ricordati che ti penso, che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso ma non ti cerco.
Charles Bukowski

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