PAsocialRoberta MochiLara Ferrara
La plenaria dell’associazione si è svolta ieri tra il MAXXI e l’Auditorium. Taglio del nastro per l’Osservatorio sulla comunicazione digitale
Platea piena e tanto entusiasmo per l’assemblea annuale di PA Social, associazione nazionale che riunisce oltre 700 comunicatori della pubblica amministrazione, che ieri si è tenuta tra il MAXXI e l’Auditorium Parco della Musica. Quindici le regioni per ora coinvolte nel progetto guidato da Francesco Di Costanzo, a cui si stanno per aggiungere Liguria, Umbria e Trentino Alto Adige, e per le quali stanno arrivando una serie di strumenti in più, partendo da due collaborazioni di eccellenza, quella con Facebook Italia e Linkedin. In tutte e due i casi si tratterà dell’organizzazione di una serie di corsi per investire sulle competenze web, sui social e sull’instant messaging, per imparare a lavorare bene sugli strumenti forniti dalla nuova comunicazione. Per Facebook lo spazio a disposizione sarà il Binario F, inaugurato poco più di un mese fa nella Capitale, più precisamente nella Stazione Termini, che si propone come uno spazio formativo per istituzioni, accademici e scuole, genitori e studenti, editori e produttori di contenuti, mentre per Linkedin la sede sarà quella di Milano. A queste due partnership si unisce quella consolidata con l’Istituto Piepoli, che ha portato alla realizzazione di un Osservatorio per la comunicazione digitale Questo monitor costante sul rapporto tra opinione pubblica e comunicazione digitale – spiega Livio Gigliuto, direttore Istituto Piepoli – proverà a raccontare la mutazione delle nostre vite che, tra opportunità da cogliere e minacce da evitare, sono ogni giorno, inevitabilmente, più digitali”. “Il digitale ha l’obiettivo di semplificare e migliorare la nostra vita quotidiana – dice Francesco Di Costanzo, presidente dell’associazione PA Social – la comunicazione ha un ruolo fondamentale perché sia a portata di cittadino. Il salto di qualità che vogliamo incentivare è sulle competenze, la qualità di servizi e informazioni, una cultura digitale sempre più diffusa. Per questo abbiamo bisogno di conoscere il pensiero dei cittadini per poter continuare ad innovare e migliorare con utilità ed efficacia”.