di Federica Ricci
È questo il titolo della sesta edizione del Festival delle Scienze in programma all’ Auditorium dal 20 al 23 gennaio. Il festival, organizzato dalla Fondazione Musica per Roma in partnership con Telecom, è stato inaugurato ieri al Campidoglio con la presenza del sindaco Alemanno.
All’incontro saranno presenti, anche: Vittorio Bo, coordinatore scientifico del Festival; Aurelio Regina, presidente della Fondazione Musica per Roma; Carlo Fuortes, amministratore delegato dellaFondazione Musica per Roma; Gabriele Galateri Di Genola, presidente di Telecom Italia e l’ assessore alle Politiche Culturali Comune di Roma, Dino Gasperini. Non sono mancati i saluti finali di Tashi Lama, maestro cantore ufficiale del Dalai Lama che si esibirà giovedì 20 gennaio nella sala Sinopoli.
“Questo incontro ha una duplice valenza, non solo di inaugurare la VI edizione del Festival delle Scienze ma anche per presentare il nuovo Presidente della Fondazione Parco della Musica, Aurelio Regina. L’Auditorium rappresenta il cuore della città di Roma, che ospita eventi culturali ed accademici di altissimo rilievo oltre a rappresentare punto di incontro per i cittadini romani e per i turisti”, ha affermato Gianni Alemanno. “Una manifestazione importante, dal titolo molto suggestivo”, l’ha definita il sindaco, “che conferma la vocazione dell’ Auditorium ad ospitare iniziative che sanno trovare il giusto equilibrio tra l’alta cultura e la partecipazione dei cittadini”.
Aurelio Regina ha ribadito la necessità di legare le attività culturali con il mondo delle imprese al fine di promuovere lo sviluppo e la crescita economica della città a partire dagli eventi culturali. “L’Auditorium sarà il volano del nostro territorio per divulgare tutte le iniziative del comune di Roma”.
Il titolo della sesta edizione del Festival delle Scienze stimola la fantasia ma allo stesso tempo ha colto l’aspetto ironico e mistico per divulgare la scienza, attraverso un nuovo modo di comunicare. Il direttore scientifico del festival, Vittorio Bo, ha aggiunto: “Questo titolo ci sembrava un gioco di fronte alle predizioni Maya. La scienza deve darci delle risposte dinanzi alle tante catastrofi che stanno colpendo il nostro pianeta. “L’attenzione sarà concentrata in particolare sulla fine delle risorse del pianeta” e delle bombe demografiche”.
Gli oltre 60 interventi, tra filosofi, scrittori, fisici e biologi durante gli incontri, i dibattiti, gli aperitivi scientifici, eventi per le scuole e mostre previsti nell’ambito della manifestazione ci aiuteranno a capire cosa accadrà al nostro pianeta Terra equali saranno le scelte consapevoli da adottare per ridurre gli effetti negativi. Da segnalare fra gli interventi in programma quelli dei fisici Brandon Carter, Lisa Randall, Bill McGuire e Gian Francesco Giudice, dei filosofi John Leslie e Remo Bodei. Sul fronte artistico e letterario, interverrà Ian McEwan che parlerà del suo “Blues della fine del mondo“, una riflessione provocatoria e sorprendente sui modi di guardare alla nostra esistenza collettiva, seguito da un sorprendente ed ironico spettacolo di Stefano Benni dal titolo “L’ultima astronave”.