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Nucleare: la Cina punta sul torio

di Monica Capo

Manifestazioni di fronte la sede della Tokyo Electric Power Co (Tepco) -AFP PHOTO / Yoshikazu TSUNO

A 19 giorni dal devastante terremoto e tsunami che hanno colpito il Giappone, si continua a fare i conti col disastro nucleare  e il  tasso di iodio radioattivo nel mare, a 300 metri dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi (dove si sta combattendo nel tentativo di evitare la fusione del nocciolo)  è risultato essere 3.355 volte superiore al limite di legge: valori resi noti dall’Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese. Nella mattinata di mercoledì, il  fumo ha fatto la sua comparsa anche nella centrale nucleare giapponese di Fukushima Daini. A questo, si è aggiunta la preoccupazione per il plutonio (plutonio-238 e plutonio-239 – plutonio -240) trovato il 21 e 22 marzo nei campioni di terreno raccolti a distanze tra i 500 ei 1.000 metri dal tubo di scarico delle unità 1 e 2 della centrale nucleare.

Vista la gravità della situazione, il portavoce del governo di Tokio ha annunciato lo smantellamento totale delle centrali di Fukushima ma l’esecutivo giapponese deve affrontare le ritrosie della Tepco che vorrebbe chiudere solo quattro reattori. Nel frattempo, secondo le ultime indiscrezioni, il governo giapponese starebbe valutando l’ipotesi di far spruzzare una resina idrosolubile sulle macerie che si trovano nell’impianto nucleare per impedire l’emissione di radiazioni. L’operazione, spiegano fonti governative alla Kyodo, verrebbe compiuta da un veicolo senza pilota comandato a distanza. Un altro progetto prevederebbe di ancorare un’autocisterna nell’Oceano Pacifico, vicino ai reattori 1 e 4, per eliminare l’acqua radioattiva trovata nelle sala macchine e in un tunnel situato vicino al reattore 2, che porta all’esterno dell’edificio.
A questo proposito, la Tepco ha accettato l’aiuto del gruppo nucleare francese Areva il cui presidente, Anne Lauvergeon, è arrivato oggi a Tokyo con alcuni esperti, per dare supporto tecnico ai gruppi nipponici, in particolare per il trattamento delle acque contagiate. Inoltre, il ministero dell’Energia americano ha messo a sua disposizione robot che resistono alle radiazioni. Le autorità giapponesi starebbero poi, prendendo in considerazione, l’ipotesi di raccogliere e congelare cellule staminali degli ingegneri e degli operatori impegnati nella centrale nucleare di Fukushima, da utilizzare in eventuali trapianti in caso di esposizione a pericolosi livelli di radioattività.
Oggi, arriva anche la notizia che il presidente della Tokyo Electric Power Co. (Tepco), Masataka Shimizu, è stato ricoverato in ospedale per problemi di ipertensione. Nei giorni scorsi Shimizu era stato al centro di un giallo, perchè dalla breve conferenza stampa del 13 marzo, due giorni dopo la catastrofe, nessuno lo aveva più visto in pubblico, e si era ipotizzato addirittura il suicidio.

Mentre tutto il mondo si sta interrogando sull’opportunità di proseguire i programmi nucleari basati su uranio e plutonio, e infatti anche l’India ha deciso di riconsiderare la sicurezza dei suoi impianti nucleari, la Cina si sta impegnando sulle centrali nucleari al Torio, ideate dal nobel per la fisica l’italiano Carlo Rubbia.

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