HomeAnno Internazionale della ChimicaInaugurato l'Anno Internazionale della Chimica

Inaugurato l'Anno Internazionale della Chimica

di Marco Milano


“Le sfide che l’umanità ha davanti, cibo sicuro per tutti, cambiamenti climatici, lotta all’inquinamento, disponibilità di acqua, in definitiva i grandi temi dello sviluppo sostenibile, sono ‘questioni di chimica’, ma pochi lo sanno.”

Queste le parole di Giorgio Squirinzi, presidente di Federchimica (Federazione Nazionale dell’Industria Chimica) durante la giornata inaugurale dell’Anno Internazionale della Chimica, che si è tenuto a Roma lo scorso 30 marzo, all’Accademia dei Lincei. Il 2011 è un anno speciale per le scienze naturali di base e per la chimica in particolare: l’International Year of Chemistry è un appuntamento celebrativo che fa parte del decennio dedicato all’educazione allo sviluppo sostenibile (2005-2014) coordinato a livello mondiale dell’ UNESCO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) con la supervisione della IUPAC (l’Unione Internazionale della Chimica Pura e Applicata). In Italia le celebrazioni sono affidate ad una collaborazione tra il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Società Chimica Italiana e Federchimica, appunto. Durante l’inaugurazione ufficiale dell’evento, sono stati presentati quattro video, della durata di 60’ ciascuno: i ‘Minuti di Chimica’, video di divulgazione scientifica pensati per illustrare i vantaggi e le potenzialità di una scienza onnipresente nel quotidiano, che però sembra rimanere in un cono d’ombra.

I ‘minuti’ sono rappresentativi e introduttivi di quello che è lo spirito complessivo dell’Anno: offrire l’occasione per riavvicinarsi alla chimica, nel tentativo di restituirle un ruolo da protagonista nell’immaginario collettivo. Storicamente si sono registrati, infatti, eventi che hanno compromesso un rapporto fiduciario con le masse di cui la chimica e la sua industria poteva avvantaggiarsi: l’incidente di Seveso negli anni ’70 in Italia, ad esempio, ha segnato un punto di non ritorno che ha fatto dimenticare l’immagine di una chimica ‘miracolosa’ legata agli anni del boom economico, al petrolchimico di Marghera, all’icona di Natta e il suo premio nobel, favorendo una percezione di scetticismo, se non paura, per un’industria apparentemente piena di insidie.

Tuttavia, questo tipo di industria continua a contribuire, ancora oggi, in modo determinante nello scenario produttivo dei paesi sviluppati, fornendo le materie prime per tutte le altre industrie e molti prodotti per il consumo. Diversi e innovativi sono gli obiettivi raggiunti, rendendola sempre più specialistica. Fibre di carbonio, catalizzatori, materiali innovativi come i polimeri fotovoltaici e gli oled sono ben lontani dai colossi petrolchimici di trenta anni fa. E’ possibile anzi toccarli anche con mano, a confermare la forte presenza nel quotidiano della chimica: sui tessuti di divani, scarpe, sugli attrezzi sportivi, sugli occhiali, nei cosmetici o addirittura nella costruzione dei Boeing sono presenti materiali compositi e a base di nanotecnologie, ottenuti tutti con processi chimici di base.

La preservazione delle risorse naturali sarà il focus principale di questi mesi dedicati alla chimica, ‘Chimica: la nostra vita, il nostro futuro’ il playoff ufficiale. L’intento è mostrare a un pubblico più ampio ed eterogeneo possibile come la chimica sia uno strumento strategico per affrontare sfide tecnologiche e emergenze sociali e ambientali, come il riscaldamento globale e cambiamenti climatici, crisi energetica, problemi legati all’acqua, alimentazione e salute. Valorizzare la chimica come strumento di conoscenza e interpretazione della realtà – e quindi affrontare il rapporto tra chimica e culture umanistiche – è inoltre lo scopo di eventi come “I giovedì della chimica e delle arti” (iniziativa dell’Unesco e della Società Dante Alighieri), un ciclo di conferenza sul rapporto tra chimica e cultura artistica; o de ‘La Chimica a Teatro’, premio per la migliore pièce teatrale legata alla chimica, ideato e organizzato con la Fondazione Tronchetti Provera e “il Piccolo Teatro” di Milano. I protagonisti di questi mesi e gli eventi previsti coprono un ampio spettro di possibilità di riavvicinamento alla chimica – consultabili sul sito ufficiale (www.chimica2011.it) –  dedicate in particolar modo agli studenti, potenziali chimici del futuro –

L’Anno Internazionale della Chimica celebra anche l’anniversario dell’assegnazione del premio Nobel per la chimica a Marie Curie, un’occasione per ricordare il contributo delle donne al mondo della scienza. Richard Feynman, precursore in tempi non sospetti delle nanotecnologie, individuò così la sua visione di comunicazione scientifica: “Se si volesse sintetizzare in poche parole un messaggio ricco di contenuto scientifico si dovrebbe semplicemente sancire l’esistenza degli atomi quali costituenti di noi stessi e della materia che ci circonda”. Far parlare la chimica, insomma.

 
Minuto di chimica: Gli occhi sulla strada

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