L’Italia avrà un ruolo chiave per lo svolgimento delle elezioni in Tunisia all’interno dell’Assemblea Parlamentare dell’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza. Infatti, è stato chiesto a Riccardo Migliori, vice presidente Osce, di coordinare gli osservatori internazionali che avranno il compito di monitorare ogni processo, affinché le elezioni avvengano senza brogli. Si teme infatti il tentativo di invalidare il risultato delle elezioni della Costituente. Kamel Jendoubi, presidente della Isie -la commissione istituita per organizzare le elezioni che dovrebbero portare alla formazione del nuovo governo tunisino- ha fatto sapere che sono già state avviate alcune inchieste giudiziarie per accertare presunti inquinamenti delle liste degli elettori. Per esempio, in alcuni centri per la registrazione sarebbero stati inseriti negli elenchi anche i nomi di persone decedute proprio per inficiare l’esito della prossima consultazione.
Migliori sta già visitando la il Paese, in previsione delle prossime elezioni previste il 23 ottobre 2011, le prime libere e democratiche dopo la “Primavera araba” che, dal 2010, infiamma il nord Africa e il Medioriente con tumulti, scontri e proteste non ancora sopite e –soprattutto- dopo la caduta dell’autocrate Zine El Abidine Ben Ali in Tunisia. Si tratterà di un voto importante che vedrà la nascita dell’Assemblea Costituente, primo passo per la ricostruzione della nazione dopo un governo durato ben 23 anni.
“Sono onorato del compito che mi è stato affidato, anche perché questo da importanza all’Italia e può essere un primo passo verso la normalizzazione in tutta l’area”, ha detto Riccardo Migliori che, durante la sua visita, ha già incontrato il Ministro degli Esteri, Mohammad Mouldi Kefi, il Ministro dell’Educazione, Taleb Baccouche e il Capo dell’ Autorità Superiore Indipendente per le elezioni, Kamel Jeandoubi.
Si prevedevano le votazioni già da luglio scorso, ma sono state posticipate al 16 ottobre e –infine- al 23 dello stesso mese. È proprio dalla Tunisia che è partita la scintilla che ha infiammato il Medioriente, il 17 dicembre 2010 quando un ambulante, Mohamed Bouazizi si diede fuoco per protestare contro il sequestro da parte della polizia della sua merce. Questo è sicuramente il paese nel quale i successivi sviluppi vengono guardati con attenzione poiché la realizzazione di un alternativa democratica sarebbe un segnale importante anche per tutte altre nazioni nordafricane e mediorientali. Il rinvio della data elettorale era stato richiesto dalla Commissione indipendente, che considerava il periodo di luglio troppo prematuro. Così è stato deciso, in base alla richiesta dei nuovi movimenti politici che stanno nascendo, di poter avere più tempo per organizzarsi e per prepararsi alle elezioni in un paese che è stato dominato per decenni da un unico partito e dalle forze di sicurezza al servizio di Ben Ali.