Di Valentino Salvatore
Sono intorno a noi, ma non ce ne curiamo. Per la strada, sugli autobus e nella metropolitana, si aggirano silenziosi. Possiamo chiamarli senza fissa dimora, clochard, barboni, ma la sostanza non cambia, una sostanza fatta di storie sofferenti e anonime, per molti squallide, sporche, lacere, di abbandono. Per non dimenticare il mondo degli “invisibili” che ci scorre accanto ogni giorno, come un fiume carsico, verrà dedicata loro una mostra fotografica promossa da tutte quelle realtà che si dedicano all’assistenza e alla possibilità di riscatto dei senza tetto.
Presso l’Ospedale San Camillo Forlanini, zona Gianicolense a Roma, venerdì 18 giugno alle ore 11:00 sarà presentata “Coraggio, si ricomincia!”, promossa da Commercity in collaborazione con la stessa Azienda ospedaliera, la Comunità di Sant’Egidio e l’Associazione Salvamamme, col patrocinio del Comune di Roma e la Regione Lazio.
All’inaugurazione della mostra verranno anche presentati i dati sui senza tetto di Roma e sulle loro condizioni di vita, con particolare attenzione alla problematica dell’emergenza estiva, tirando le somme del primo anno di collaborazione tra Comunità di Sant’Egidio, l’Ospedale San Camillo Forlanini e Commercity, che si dedicano alla loro assistenza. Presenti esponenti della politica e delle istituzioni che promuovono l’evento: Roberta Angelilli, Vice Presidente del Parlamento Europeo; l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma Sveva Belviso; Valter Vomiero, consigliere di Commercity delegato alla Responsabilità Sociale d’Impresa; il direttore dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlani, il dottor Luigi Macchitella; Giovanna Natalucci, Direttore URP UOC; Tonino Sammarone, Responsabile Servizi di Strada della Comunità di Sant’Egidio; Matteo Botazzi, volontario Comunità di Sant’Egidio; Sergio Calvello, tra i testimoni delle reali condizioni di vita dei clochard. A prendere parte all’inaugurazione inoltre i veri protagonisti della mostra e del libro che da questa è tratto, come Antonino Siragusa, Sergio Calvello, Claire Mucoso Nsele e Carmelo Zucchi.
Le fotografie, opera di Manolo Cinti, saranno esposte con la collaborazione dell’Associazione Culturale Makenoise presso l’Ospedale San Camillo (Piastra, Circonvallazione Gianicolense 87), gratuitamente dal 18 giugno al 18 luglio. Un catalogo fotografico raccoglierà le storie dei cinque testimonial del progetto.
Tante storie da raccontare, una rete di solidarietà e di amicizie che si radica sul territorio e permette l’assistenza e in molti casi il riscatto di persone che vivono profonde difficoltà. Contrariamente al pregiudizio corrente, la quasi totalità di queste persone non sceglie volontariamente la propria condizione di disagio e di marginalizzazione sociale. In un momento di crisi economica e sociale come quello attuale, la precarietà può colpire rovinosamente chiunque, proprio su questo vuole farci riflettere la mostra “Coraggio, si ricomincia!”.
E’ importante il fatto che anche il mondo dell’imprenditoria dia il suo contributo al riscatto dei senza fissa dimora, oltre alle organizzazioni dedite notoriamente all’assistenza come Sant’Egidio. Commercity, un’avanzata rete di cui fanno parte circa 180 aziende del settore merceologico, periodicamente raccoglie beni di prima necessità, abbigliamento e generi alimentari per i senzatetto, in diretto contatto con gli enti assistenziali e le loro esigenze. Il consigliere di amministrazione di Commercity, Valter Vomiero, spiega il perché della mostra: “Abbiamo voluto avviare questo progetto con l’intenzione di dargli continuità, di costruire una reale opportunità di assistenza per i senza fissa dimora di Roma: per questo dopo circa un anno torniamo a parlarne, per fare il punto su un fenomeno poco conosciuto che coinvolge migliaia di persone nella nostra città. E per far conoscere le storie di chi, con coraggio e determinazione ce l’ha fatta ad uscire dall’emergenza, grazie soprattutto all’amore e all’amicizia di coloro che si stringono forte intorno al problema e alle persone che ogni giorno lo vivono. La nostra iniziativa ha la caratteristica di coinvolgere più di 180 imprese, che nel corso dell’anno, senza voler apparire, hanno contribuito ad aiutare queste persone fornendo loro tutto quello che può contribuire a incoraggiarli ed aiutarli a ricominciare”.
Un esempio virtuoso, quindi, di partnership consolidata ormai da un anno tra aziende, mondo dell’assistenza e sanità. Altro polo del progetto è infatti proprio l’Ospedale San Camillo Forlanini, che fornisce assistenza medica e morale ai bisognosi. “Perché un ospedale di Alta Specializzazione come il nostro” chiarisce il direttore Generale, dott. Luigi Macchitella “si occupa di senza fissa dimora? Questa direzione strategica ritiene che l’ospedale non sia solo un ‘luogo di cura’ in termini esclusivamente clinici ma anche un ‘luogo di cura’ per tutti gli aspetti di una persona”. Macchitella fa notare: “non bisogna dimenticare che negli ospedali, da sempre, si rifugiano e si nascondono i senza fissa dimora, noi non abbiamo voluto chiudere gli occhi di fronte a questo ma collaborare con il Comune e chi da sempre si occupa dei più deboli”.
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