La conferenza generale dell’Unesco ha accettato l’ingresso della Palestina come stato membro a pieno titolo con 107 voti a favore e 14 contrari.
I paesi che si sono astenuti sono 52, fra cui Italia e Gran Bretagna. Fra i 107 paesi che hanno votato a favore vi sono la Francia, oltre alla quasi totalità dei paesi arabi, africani e dell’America Latina. Stati Uniti, Canada e Germania sono fra i 14 voti contrari.
Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, parlando con l’Adnkronos aveva previsto il voto favorevole. “Temo che il voto della Conferenza Generale dell’Unesco sia favorevole all’ingresso a pieno titolo della Palestina. Del resto l’esecutivo si è già espresso favorevolmente con circa 40 componenti a favore su 55”, ha detto Puglisi.
“Se la Palestina entra scatta la legge Usa che vieta al Paese di restare in qualunque organismo internazionale dove siedano i palestinesi. Inoltre -sottolinea Puglisi- il ‘passaggio’ all’Unesco è ovviamente prodromo dell’ingresso nell’Onu. Se Obama fosse forte potrebbe anche non applicare la legge ma il presidente degli Stati Uniti è già in fase di rielezione e si trova con un Congresso a maggioranza repubblicana. Diverso sarebbe l’atteggiamento di Obama se fosse all’inzio del suo secondo mandato”.
“Se quindi i palestinesi entrassero e gli statunitensi uscissero il primo effetto concreto sarebbe il danno alle casse dell’Unesco, che vedono gli Usa come primo finanziatore. Da non sottovalutare poi, dal punto di vista italiano, il fatto che un’uscita degli Usa peserebbe sul Consiglio Esecutivo dell’Unesco: l’Italia -spiega Puglisi- è candidata, dopo tre mandati, a farne di nuovo parte. Se gli Usa si ritirassero, sono candidati anch’essi, la nostra candidatura non avrebbe problemi a concretizzarsi, perché resterebbero sei posti per sei candidati, ma davvero noi vorremo restare in corsa in questa nuova situazione?”. (Fonte Adnkronos)