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Illeciti ambientali in Italia: come contrastare l'illegalità

di Federica Ricci
Gli illeciti ambientali nel nostro Paese che hanno fortemente danneggiato non solo l’immagine dell’Itala nel mondo, pensiamo ai rifiuti a Napoli, ma che quotidianamente colpiscono  l’economia,  il turismo e soprattutto le risorse presenti sul nostro territorio.  Abbiamo incontrato l’On. Alfonso Papa, deputato e componente della II Commissione Permanente Giustizia, della Commissione Bicamerale sulla Semplificazione Legislativa e della Commissione Antimafia, senonchè  ex magistrato, relatore di una proposta di legge in materia.
On.Papa, in qualità di deputato e   componente della commissione Giustizia e Antimafia, come crede oggi sia possibile contrastare i reati ambientali?
E’ necessario rafforzare l’apparato normativo e prevedere sanzioni più severe, ma anche norme più chiare che consentano di aggredire in maniera più efficace una forma di criminalità che si annida e prospera in un sistema caratterizzato da norme a volte confuse e da prassi operative non sempre trasparenti. Ritengo, inoltre, che occorre motivare e professionalizzare di più gli operatori tanto di polizia, quanto i magistrati, nonchè responsabilizzare sempre di più gli amministratori locali.
La legislazione attuale in materia ambientale vigente è efficace per contrastare le eco-mafie?
La legislazione italiana in materia di criminalità ambientale ha fatto passi da gigante, anche se vi è ancora molta strada da fare, specie in relazione ad una disciplina compiuta e più chiara, soprattutto in materia di autorizzazione.
Riguardo la proposta di legge presentato da lei lo scorso 19 maggio, ddl 3487, pensa che potrebbe diventare esecutiva a breve? può spiegarci meglio in cosa consiste?
La proposta di Legge n. 3487 prevede di estendere alle competenze delle Direzioni Distrettuali antimafia la materia dei reati ambientali, permettendo così di estendere agli stessi protocolli d’indagine che si rivelerebbero efficaci per idividuare fenomeni ecomafiosi. Il cammino è appena iniziato, ma sono fiducioso che potrà concludersi in tempi brevi.
Crede che puntare sui giovani per ridare il giusto valore alle politiche ambientali possa essere una strategia per contribuire alla tutela dell’ ambiente? Come pensa di impiegare le risorse giovanili per contrastare l’ illegalità?
I giovani sono il futuro e il futuro della nostra terra dipende da una reale cultura della legalità e della tutela dell’ambiente. Uno Stato moderno deve motivare e formare i giovani anche sui temi dell’ambiente. Da questo punto di vista l’esperienza di una ambientalismo laico e incondizionato, come quello di Fareambiente, rappresenta la spina dorsale di una cultura giuridica dell’ambiente che tutti auspichiamo.

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