di Marina Capasso
Un pubblico entusiasta e divertito ha riempito, ieri, la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, non affollatissima, ma ben animata. Stefano Bollani ha deciso quest’anno di presentare un progetto particolare, un omaggio a Frank Zappa, uno dei più grandi geni musicali del ‘900, compositore eccentrico, innovatore e assolutamente lontano da qualsiasi “etichetta”. Il progetto Sheik Yer Zappa, è una riscrittura in chiave jazzistica sul lavoro di Zappa, arricchito dalle doti improvvisative del quartet. Sul palco con lui, infatti, tre musicisti strepitosi, Paul Santner al contrabbasso, Jim Black alla batteria e Jason Adasiewicz al vibrafono. Forte la complicità e la sintonia tra loro, numerosi i momenti di interazione ironica e di risposta al meraviglioso folle Bollani che fin dal primo brano, “A Cosmik Intro”, non riesce a stare seduto e a trattenere la sua verve. Anche alla fine dell’ultimo bis “I Have Been in You”, brano di Zappa del ’79 nato come parodia di “I’m in You” di Peter Frampton, Bollani improvvisa melodie da horror, coprendosi la testa con il suo asciugamano nero a mo’ di cappuccio. Un concerto all’insegna dell’ironia e del gioco, dello scambio e del dialogo tra artisti d’eccezione che la musica riescono a farla con qualsiasi mezzo e a farla vivere al pubblico rapendolo totalmente.