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Diritti umani, il monito dello scrittore Vincenzo Fontana

#10dicembre: Thomas Paine rivive nel saggio sui “diritti umani”
Per la Giornata internazionale indetta dall’Onu, il monito dello scrittore Vincenzo Fontana per una nuova Europa del Futuro.
Come da 68 anni, si celebra il 10 dicembre, la Giornata mondiale dei diritti umani, sottoscritta all’ONU nello stesso giorno del 1948. Da quel momento si pensò che in Occidente nulla avrebbe più destabilizzato uno status quo ben affermato, costituito da progresso e benessere. Ma oggi, con la crisi economica, con migliaia di profughi in fuga e venti di guerra che lambiscono i confini d’Europa, il Vecchio Continente deve far fronte nuovamente e necessariamente alla problematica dei diritti inviolabili dell’individuo e a nuove scommesse socio – politiche ed economiche per il suo futuro. Quanto vale, allora, riscoprire gli antichi classici, i grandi padri dell’Europa, che la volevano libera, progressista e moderna?
È quanto si è chiesto Vincenzo Fontana, autorevole intellettuale siciliano, che disamina la problematica nel suo saggio “Critica a Rights of Man di Thomas Paine”, la riflessione politica dell’autore inglese, grande intellettuale e filosofo idealista, facendone emergere la straordinaria attualità del pensiero con un approfondimento di filosofia sociale attraverso il quale individuare i nuovi binari sui quali far correre la società contemporanea.
È attraverso una puntualizzazione storica di questo tipo che Fontana ha sentito la necessità di rispolverare un classico come Paine: l’inglese – ritratto come un eroe nel capolavoro cinematografico di Ettore Scola “Il mondo nuovo” – ha ancora un preciso valore e spazio all’interno della complessa questione sui diritti umani, con le sue riflessioni sul ritorno al soggetto-uomo, in una società caratterizzata sempre più dalla prepotenza di pochissime multinazionali, con il monopolio assoluto sui mercati, e dalla finanza, smodata e incontrollata, che contiene al suo interno tantissime sofferenze.
Alla luce di questo ragionamento, l’autore rileva «due filoni principali di analisi e di interpretazione» di Rights of Man: il primo, «liberale e radicale», considera l’autore «un precursore della democrazia moderna» e un teorico del «giusnaturalismo moderno», secondo cui «i diritti, libertà, proprietà, uguaglianza, spettano all’individuo indipendentemente da qualsiasi rapporto sociale».
Tutto straordinariamente attuale, dunque, se si considera che ancora nel 1966 venivano sottoscritti in sede ONU due trattati sui diritti umani, il Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici e il Patto delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali, ispirati essenzialmente al pamphlet dell’inglese, pubblicato nel lontano 1791.

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