Dall’8 febbraio al 15 aprile 2019, il MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro, diretto da Rocco Guglielmo, celebra Cesare Berlingeri (Cittanova, RC, 1948), uno degli artisti calabresi più apprezzati e conosciuti del panorama delle arti visive nazionali e internazionali.
La mostra, dal titolo Forme nel tempo, curata da Maurizio Vanni e organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con l’Associazione Spirale d’idee e l’Archivio Cesare Berlingeri, presenta 50 opere, tra cui alcune realizzate per l’occasione, in grado di ripercorrere il percorso creativo di Berlingeri dagli anni ottanta fino a oggi.
Il percorso espositivo, che coinvolge i tre piani del museo calabrese, si apre con alcune delle sue installazioni più significative, quindi prosegue con un dialogo tra le opere storiche della collezione del MARCA e quelle prodotte per questo appuntamento da Berlingeri.
Come afferma il curatore, Maurizio Vanni, “Berlingeri non cerca un omaggio al passato e non vuole certo sfidare i grandi nomi che l’hanno preceduto. Piuttosto è come se volesse completare lo spazio con un colloquio con il tempo, con forme che cercano una connessione con l’essenza delle opere presenti, attraverso un ‘effimero sospeso’ che permette al visitatore di vivere la collezione attraverso ottiche inedite”.
La retrospettiva propone inoltre un ampio confronto tra le opere recenti e i lavori storici di Berlingeri, come quelli caratterizzate dal colore blu oltremare degli anni ottanta, che hanno contraddistinto il suo cammino artistico internazionale e che sono stati esposti, tra gli altri, in alcuni dei musei più importanti del Brasile come al MAM – Museo di Arte Moderna di Salvador de Bahia e di Rio de Janeiro, e al MAC – Museo di Arte Contemporanea di Goiânia.
“I lavori di Cesare Berlingeri – sottolinea Maurizio Vanni – hanno il potere di rimettere in discussione la realtà, lo spazio e il tempo e di ridefinire il tutto, individuando elementi di senso nuovi destinati a modificare teorie e pensieri codificati”.
“Berlingeri – continua Maurizio Vanni – non lavora partendo dall’idea di qualcosa che è già successo, ma quasi come in un rito propiziatorio si proietta su ciò che deve ancora accadere. Ne scaturisce un’evoluzione artistica costante dove nulla è mai uguale a se stesso e anche se lo fosse la nostra intelligenza emotiva non lo riconoscerebbe a distanza di tempo perché essa stessa è trasformata. Tutto risponde a un’effimera matrice che si sintetizza in una o più azioni, piegature, avvolgimenti, istallazioni più cerebrali che fisiche, legate a forme che esaltano maggiormente la concezione ciclica del tempo che non lo spazio”.
Accompagna la mostra un volume pubblicato da Alberto Peruzzo Editore, con testi di Maurizio Vanni (Direttore del Lu.C.C.A. Museum), Domenico Piraina (Direttore di Palazzo Reale a Milano) e Teodolinda Coltellaro (critico d’arte).
Note biografiche
Cesare Berlingeri – (Cittanova, RC, 1948). Vive e lavora a Taurianova (RC) – inizia a dipingere giovanissimo. Nel ‘68 intraprende una serie di viaggi in Europa dove si confronta con la cultura contemporanea. A Roma, negli anni ’70, lavora per il teatro e per la televisione come scenografo e costumista. Nel ’75 si tiene la sua prima personale a Firenze presso la galleria AxA, nel ’78, invece, la sua prima personale romana alla galleria Soligo. Nel ’86 è invitato alla XI Quadriennale. I dipinti piegati vengono presentati al pubblico nel ’90, dopo l’incontro con T. Trini, nella personale Opere recenti. In questi anni numerose sono le personali e le collettive nelle quali è esposto il suo nuovo lavoro. La galleria La Polena di Genova gli dedica una personale, Viaggi. Per la Fondazione Mudima crea una grande installazione a parete dal titolo Piegare la notte (1994) e nel 1999 vengono presentati, oltre alle Piegature, dei piccoli dipinti su piombo. Sempre alla Fondazione Mudima sono presenti anche delle grandi tele segnate a carbone nelle quali affiorano “elementi figurali, segni quasi umani, ombre di presenze, cicli che discorrono”, con parole di T. Trini, che ne cura un’importante monografia edita da Skira nel 2003.
Nel 2003 espone alla Mole Vanvitelliana di Ancona; nello stesso anno è invitato dal Comune di Padova per una personale presso le scuderie di Palazzo Moroni.
Nel 2005 la Calabria si fa promotrice di due significative mostre. La prima presso il Castello Aragonese di Reggio Calabria con una ricca retrospettiva, La pittura piegata. Per la sala della torre realizza Deposito di stelle, un’installazione composta da grandi piegature blu, accatastate su delle pedane di legno, per la quale V. Baradel scrive: “[…] la sua luce blu si fa colore solido ripiegandosi nello scrigno della tela. […] L’alto e il basso si affratellano quando le stelle scendono nel punto più basso”.
La seconda grande personale in Calabria è l’antologica Materia 1975 – 2005, a cura di Philippe Daverio, presso il Complesso Monumentale S. Giovanni, a Catanzaro.
Nel 2006 presenta nuovi lavori: i Corpi, questo il titolo della personale che tiene al MUDIMAdrie di Anversa, sono corpi d’aria rivestiti da una superficie levigata.
Nel 2007 una mostra itinerante, formata da circa 200 opere, documenta il percorso dell’artista fin dagli anni Sessanta, presso il MAC Museo de Goiania, il MAM Museo de Arte Moderna de Salvador de Bahia ed il MAM Museo de Arte Moderna di Rio de Janeiro.
Tra il 2008 e il 2012 le sue opere vengono esposte in numerose gallerie e istituzioni italiane ed estere tra cui: Università della Calabria, CAMS, Centro Arti Musica e Spettacolo, alla 11th International Cairo Biennale e presso Anniart 798 Factory, Pechino, Studio Lattuada, Milano.
Nel 2012 la Fondazione Rocco Guglielmo, la Fondazione Rotella e la Vecchiato Art Galleries organizzano a Catanzaro, presso la Casa della memoria e la chiesa di Sant’Omobono, un’esposizione dal titolo Ghiacci ed ombre. “[…] L’installazione dei Ventinove avvolti con ombra nell’azzurro […] e Primordiale […] sono due stazioni che avvicinano ulteriormente il nodo cruciale, rappresentato dalla presenza dell’umano in ogni forma visibile che ci circonda. […] (M. Meneguzzo, curatore della mostra).
Alla fine dell’anno si ha la personale Andar per stelle all’interno della rassegna RAM, presso il Centro culturale Alinate San Gaetano di Padova a cura di L. Beatrice, dove per un’installazione collabora con il musicista giapponese KK Null (Kazuyuki Kishino).
Tra il 2013 ed il 2015 partecipa a prestigiose collettive come Il libro: d’arte e d’artista organizzata dall’Istituto italiano di cultura presso il Beit Ha’ir, Museo di Cultura Urbana di Tel Aviv-Giaffa e curato da C. Siniscalco; Artisti nello spazio da Lucio Fontana ad oggi: una storia dell’arte ambientale italiana a cura di M. Meneguzzo, B. Di Marino e A. La Porta presso il San Giovanni di Catanzaro e Rigorismo presso Istituto Italiano di Cultura di New York con la collaborazione della Galleria Arte Centro Lattuada.
Nel 2014, presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, a Cosenza, viene organizzata un’importante personale dal titolo Compenetrazione che vede l’artista progettare le sue installazioni in rapporto con le opere di alcuni maestri del Seicento.
Nel 2017 è a Miami con due personali: presso la Valli Art Gallery e inaugura la Galleria Italia all’interno del Consolato Italiano di Miami.
Nel 2018 viene presentato, prima a Palazzo Reale di Milano e successivamente al Chiostro del Bramante a Roma, il volume d’arte Cesare Berlingeri. Il silenzio della materia, edito da Prearo con la curatela di Maurizio Vanni e la prefazione di Tommaso Trini, in collaborazione con Spirale d’idee.
È fra i 35 artisti presenti alla mostra Contributi al Novecento. Da Boccioni a Rotella ai contemporanei. La Collezione del Maon a cura di Bruno Corà e Tonino Sicoli, alla Fondazione Stelline di Milano.
Informazioni:
CESARE BERLINGERI. Forme nel tempo
Catanzaro, Museo MARCA (via Alessandro Turco, 63)
8 febbraio – 15 aprile 2019
a cura di Maurizio Vanni
Inaugurazione: giovedì 7 febbraio 2019, ore 18.00
Orari: martedì – domenica 9.30-13.00; 15.30-20.00. Chiuso il lunedì
Catalogo: Alberto Peruzzo Editore