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Il teatro alla moda

di Maria Rosaria De Simone
Un grande desiderio di respirare l’arte, in ogni sua forma, di lasciarsi avvolgere dalla bellezza e dalla creatività, sta pian piano contagiando gli italiani.
E in molte città si cerca di venire incontro a questa esigenza, con una serie di proposte, alcune delle quali di gran livello. E’  questo il caso di una mostra allestita nel magnifico scenario dei Musei Mazzucchelli a Brescia, fino al 20 febbraio, dal titolo ” Il Teatro alla moda. Costumi di scena. Grandi stilisti“. Una mostra questa, curata da Massimiliano Capella, promossa da

Missoni

Altaroma e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica italiana e che ha già riscosso, nei mesi scorsi, un successo notevole nell’allestimento a Roma, presso il Museo del Corso.
I visitatori si troveranno a varcare i cancelli del museo bresciano ed i magnifici giardini, ad attraversare le eleganti sale del Museo Mazzucchelli, a lasciarsi travolgere da un tripudio di forme e colori dei centi abiti unici, delle più importanti collezioni internazionali, curati dai più grandi stilisti del made in Italy, che sono stati indossati sulle scene dei teatri di tutto il mondo, da artisti del calibro di Luciano Pavarotti,  Katia Ricciarelli e Carla Fracci, solo per citar qualche nome.
Soprattutto negli ultimi trent’anni, il teatro, che prima rimaneva arroccato nella sua staticità e nella sua nicchia, si è aperto alla collaborazione con i maestri di tutte le arti, vestendo le sue opere con le geniali scenografie dei grandi maestri della pittura, avvalendosi di registi di calibro e dell’estro e dell’inventiva dei maggiori stilisti italiani.
Fendi, Valentino, Versace, Capucci, Missoni, Gigli, Armani, Genny, Coveri, Marras, Ungaro, Ferretti tanto per fare i nomi delle maggiori griffe,  attraverso la creazione di costumi di scena dal carattere esclusivo, hanno impresso alla scena narrata nuova linfa e vitalità, sperimentando nuovi linguaggi.
Le sale del Museo Mazzucchelli, per l’occasione, sono divenute il palcoscenico ideale, per percorrere con lo sguardo, i cento magnifici abiti, che sembrano prender vita inseriti in una atmosfera teatrale, accompagnati da una carrellata di musiche e filmati indimenticabili.
Ogni abito diviene protagonista, perché ha la sua storia, accompagna ed evoca le immagini delle danzatrici e dei personaggi che incarna. Ogni abito si presenta come un prodotto dell’artigianato del made in Italy ai massimi livelli creativi.
Versace

Come non rimanere soggiogati dagli abiti che Fendi ha creato per dare vitaalle storie di amore e morte. Carmen, la protagonista dell’omonima opera, nel vortice della danza, indossa degli costumi che esprimono la sua personalità di gitana civettuola e seducente, piena di passione e spregiudicata. Il tessuto jeans viene abbinato alla pelliccia, in una creazione che varca i confini delle sperimentazioni abituali. Vengono aggiunti fiori dai mille colori, pon-pon, grandi maniche a sbuffo, in un violento contrasto di materiali e colori. Questo per esprimere sulla scena la forte personalità dell’eroina, che sconvolge il mondo intorno a sé, che provoca l’impeto, la gelosia e l’ardore di Josè, pazzamente innamorato di lei.
Come non lasciarsi incantare dai costumi che Missoni disegnò per la cerimonia di apertura dei mondiali di calcio del 1990, con i colori violentemente accostati e con cinque manichini imponenti a rappresentare i guerrieri Masai.
Colpisce anche il bata de cola di Armani, per la prima volta in esposizione, che il ballerino Joaquin Cortes, ha indossato in una delle sue interpretazioni: in raso di seta nera, con uno strascico lunghissimo, pieno di arricciature, sapientemente cucite dalla grande sarta di abiti di flamenco Lina Siviglia.
Ogni donna attraversando la sala dedicata ai costumi di Versace, forse l’artista che più ha dato al teatro, non potrà non sognare, ammirando l’incanto dei colori e delle stoffe lavorate dell’abito Matrioska, in shantung di seta dipinta a mano. Non potrà non lasciarsi trasportare dalla drammaticità del costume Erodiade, scuro e drappeggiato, espressione dell’anima nera del personaggio dell’opera “Salomé“.
La mostra  insomma è un viaggio nell’anima del teatro alla moda, inondata da musiche, luci e colori. Da non perdere assolutamente.

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